"Marco è nato sano e bellissimo. Il giorno dopo l'ho ritrovato in un'incubatrice devastato da ustioni sul lato sinistro del corpo". Il dolore di una giovane madre che ha vissuto sulla propria pelle e su quella di suo figlio il dramma della violenza ostetrica e della malasanità neonatale, riflesso di quanto sul lavoro l'indifferenza, la superficialità e l'insipienza vadano spesso a braccetto.
Alessandra è figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia. La madre, sottoposta a parto cesareo, sta bene ed è ricoverata in Rianimazione e ci resterà fino a che non risulterà negativa al Covid19.
La sacralità della nascita spesso nelle strutture ospedaliere si perde per la mancanza di tempo, per le troppe gestanti da seguire o per l'automatica medicalizzazione. Molte coppie scelgono di partorire in casa, ma sono poche le Regioni che rimborsano parzialmente i costi, rendendo l'ospedale l'unica possibilità.