di Saverio Lanzillo e Miriam Galgano
“Un pensiero, il nostro, per ricordare l’operaio morto poco più di un mese fa sulla Strada Statale 106, nei pressi della Città di Policoro. Un incidente mortale che non può lasciarci indifferenti”. Parole di Giuseppe Tataranno, Presidente dell’Associazione Anffas Onlus di Policoro, in provincia di Matera e responsabile dell’iniziativa “Biciclette Illuminate”. Quella sera del 9 febbraio un giovane pakistano 43enne stava per rientrare da lavoro in sella alla sua bici, ignaro del fatto che sarebbe stata l’ultima corsa della sua vita. L’uomo sarebbe stato investito da un’auto in transito sulla complanare della 106 Jonica, in direzione Reggio Calabria. A quanto pare il conducente del veicolo, rintracciato nei giorni seguenti, non avrebbe prestato soccorso al giovane investito e, per di più, avrebbe tentato invano di nascondere in un deposito l’auto coinvolta nell’incidente prima di demolirla. Inutili i soccorsi del 118, per il 43enne non c’è stato nulla da fare. Il pirata della strada, invece, è stato arrestato e trasferito nel carcere di Matera.
Biciclette Illuminate
Se da un lato la preoccupazione per le “vittime della strada” cresce in maniera esponenziale, dall’altro è pur vero che la mobilità ciclabile si conferma come la modalità di trasporto privilegiata per coloro che non possono beneficiare della classica automobile. Ne consegue, dunque, una mirata attività di sensibilizzazione che non può e non deve ridursi alla gestione dell’emergenza, ma deve rappresentare il disegno di una società civile in grado di consolidarsi nel tempo. Ben venga quindi, in tal senso, l’iniziativa “Biciclette Illuminate” promossa da Anffas Onlus di Policoro e poi accettata da Coldiretti.
“Cinquanta Kit di luci anteriori e posteriori da apporre alla biciclette donati ai lavoratori che raggiungono le aziende agricole dell’area in bici”. Uno strumento in più, perché il giubbotto catarifrangenti, anche in termini sicurezza, da solo non basta.
Ma questo deve essere solo il primo passo, capace di smuovere anche le altre sigle sindacali che in questo periodo non sono riuscite a trovare una soluzione. Perché il problema potrebbe ripresentarsi a breve, all’inizio della stagione primaverile che porta con sé il fenomeno dei “lavoratori stagionali“. Impensabile, dopo la tragedia di un mese fa, non decidere di prendere provvedimenti. Anffas ha lanciato un assist importante, accolto dalla Caritas locale, ma non è sufficiente. Serve l’impegno di chi lavora giornalmente per assicurare ai lavoratori condizioni migliori.
“Anche a fronte del caro carburante, la bicicletta si conferma il mezzo più economico e fa bene alla salute. Dobbiamo attrezzarci al meglio per incentivare questa buona pratica. Alcuni Comuni limitrofi, come Bernalda, sono già dotati di sistemi di Bike Sharing“, conclude Tataranno. Una realtà, questa, già consolidata nelle grandi città e che, a quanto pare, potrebbe concretizzarsi anche nelle piccole realtà. Diceva lo scrittore scozzese Conan Doyle: “Quando il morale è basso, quando il giorno sembra buio, quando il lavoro diventa monotono, quando ti sembra che non ci sia più speranza, monta sulla bicicletta e pedala senza pensare a nient’altro che alla strada che percorri”.