martedì, 30 Aprile 2024

Green Pass, tensioni al Porto di Trieste: “Il blocco di venerdì è confermato”

L'entrata in vigore del decreto del 21 settembre potrebbe causare disagi nei principali porti italiani. Trieste ha annunciato il blocco delle attività venerdì 15 ottobre, giorni in cui il Green Pass diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori.

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Da venerdì scatta l’obbligo della certificazione verde a 23 milioni di lavoratori. Nella giornata di ieri il Viminale ha emanato due circolari, una che raccomanda alle imprese “di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”, e una seconda che suggerisce di valutare “come fornirlo ai lavoratori” non in possesso della certificazione obbligatoria sul posto di lavoro.

Non sono tardate le polemiche e le proteste dei lavoratori del settore. Stefano Puzzer, portavoce dei portuali di Trieste, ha annunciato novità in vista del 15 ottobre. “L’unica apertura nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma”, ha dichiarato all’Huffington Post. Il rischio, come anticipato da Puzzer, è che a fermarsi non sia solo il porto del capoluogo friulano, ma molti altri scali italiani. “Il danno economico che verrebbe causato dal blocco del porto di Trieste? Il 14 ottobre il Green pass verrà tolto. Il danno economico, se ci sarà, sarà causato dalla testardaggine del solo Governo italiano a mantenere questa misura criminale. Speriamo che in giro per l’Europa vengano tutti a tirare le orecchie al Governo italiano affinché tolga questo decreto”, ha aggiunto Puzzer. I portuali triestini hanno annunciato ieri il blocco totale delle operazioni a partire da venerdì senza margini di trattativa. La circolare del Viminale è stata infatti respinta dal Coordinamento lavoratori portuali Trieste (ClpT), protagonista delle manifestazioni di lunedì contro l’obbligo del Green Pass. A Trieste la quota di lavoratori non in possesso della certificazione verde è molto alta, circa il 40% secondo il ClpT. Lo stesso presidente dell’Autorità portuale del mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, avrebbe minacciato di dimettersi se non verrà raggiunto un accordo dopo la minaccia dei portuali di bloccare lo scalo.

Instabile, ma in misura minore, anche il porto di Gioia Tauro, dove fonti sindacali riferiscono che, seppur attualmente non ci sono segnali di protesta, non sono da escludere reazioni da parte dei lavoratori nelle prossime ore. Si teme infatti una replica da parte dei portuali della Medcenter Container Terminal, la quale conta 1.350 dipendenti, di cui molti senza Green Pass. La situazione sembra sotto controllo a Napoli e a Salerno dove, secondo i sindacati, il numero di lavoratori antivaccinisti e non in possesso della certificazione verde sarebbe minimo. La Filt-Cgil Campania riferisce infatti che non è emerso alcun accenno di protesta in merito all’obbligo di Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro. Allo stesso modo, anche nei porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi non si temono “particolari situazioni di criticità, scioperi o blocchi”, come assicura il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani, il quale precisa che “nei nostri cinque porti il tasso di vaccinazione tocca in alcuni settori il 100%”.

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