lunedì, 29 Aprile 2024

“Per Giulia non fate un minuto di silenzio. Per Giulia bruciate tutto”

Queste sono giornate di lutto, di profonda rabbia, di paura, di malessere, di frustrazione. La terribile verità è che, al leggere che Giulia Cecchettin, ventiduenne scomparsa da sabato scorso , è stata ritrovata morta, nessuna si è sorpresa. Nessuna si è sorpresa nemmeno quando é venuta a galla la verità dei fatti: é stato l'ex fidanzato, Filippo Turetta, ad averla uccisa.

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Queste sono giornate di lutto, di profonda rabbia, di paura, di malessere, di frustrazione. La terribile verità è che, al leggere che Giulia Cecchettin, ventiduenne scomparsa da sabato scorso , è stata ritrovata morta, nessuna si è sorpresa. Nessuna si è sorpresa nemmeno quando é venuta a galla la verità dei fatti: é stato l’ex fidanzato, Filippo Turetta, ad averla uccisa. Tutte temevamo fosse finita così.

Il ventiduenne, ha ucciso la ragazza, buttando, poi, il suo corpo giù da un dirupo, nella zona del Lago di Barcis. Il cadavere ritrovato  la notte fra sabato e domenica, dopo una settimana di indagini.

‘Sentiamo che ha da dire Turetta, ascoltiamo la sua versione’, tweetta Matteo Salvini. Il gesto non parla già abbastanza?

Turetta, in fuga, è stato intercettato ed arrestato dalle forze dell’ordine a 150 km da Lipsia, in Germania. Attualmente in carcere ad Halle. Assistito dall’avvocato tedesco Dimitar Krassa, durante l’udienza che ha convalidato l’arresto, su mandato di arresto europeo (Mae), lo studente ha dato l’ok alla consegna all’Italia in data ventidue novembre. A stretto giro si dovrà pronunciare il Tribunale regionale superiore, già a partire da oggi. Il padre dichiara che giustizia sarà sicuramente fatta per suo figlio, ma “deve dargli forza, la vita deve andare avanti”.

” Mio figlio è stato descritto come un mostro, non lo è e non lo è mai stato, non può essere…Siamo ancora sotto shock per quello che è successo, per quello che ha combinato nostro figlio… Non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così, un ragazzo al quale abbiamo cercato di dare tutto”. Quello che ‘ha combinato’ il figlio non ferma il padre dall’affermare che vorrebbe abbracciarlo, dato che, al momento è distante.

Continuiamo pure ad abbracciare gli uomini assassini, continuiamo a fargli forza. Continuiamo a dichiarare lutto nazionale la morte di un politico corrotto e criminale come Berlusconi e ad accendere dei ceri, per una sera, per le vere vittime della società.

“ Era un pazzo”: l’affermazione ignorante e ridicola, detta e ridetta, sul conto di Turetta.
No, non era un pazzo. Se tutti gli uomini, i carnefici, fossero dei pazzi, allora tutta Italia dovrebbe emigrare in una clinica, perché i cosiddetti folli, in un solo anno, sono stati cento. La vera follia è non riconoscere che il problema affonda le sue radici nella nostra società.

Filippo Turetta non era nè un mostro, nè un pazzo: era un giovane uomo cresciuto negli anni duemila del XXesimo secolo.

A Torino, durante la fiaccolata in ricordo di Giulia, a parlare è la sorella, Elena Cecchettin. In diretta live su ‘Dritto e Rovescio’, prende parola “…Turetta non è un mostro, perchè mostro è l’eccezione alla società e dai suoi canoni. Lui è un figlio sano della società patriarcale, pregna della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è un insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna: dal controllare i telefoni, all’essere possessivi al fare catcalling. Non tutti gli uomini sono cattivi, mi viene detto. E’ vero, ma tutti gli uomini traggono beneficio da questa società e, come tali, hanno il dovere di essere attenti e richiamare ed essere ostili a comportamenti alla base del femminicidio. Dal richiamare l’amico che fa catcalling, al richiamare il collega che controlla il telefono alla fidanzata, a mettere in discussione e controbattere i commenti sessisti. Dovete essere ostili a questi comportamenti. Il femminicidio non è un delitto passionale, ma un delitto di potere e un omicidio di Stato, perchè lo Stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna provvedere a un’educazione sessuale e affettiva per prevenire. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo che se le persone avessero bisogno di aiuto, lo possano trovare. Infine io vi chiedo: per Giulia, non fate un minuto di silenzio. Per Giulia, bruciate tutto.’

Qualcuno ha seriamente il coraggio di definire questa società come egualitaria e sicura? Nel 2023 essere donna è un incubo. Una donna Presidente non cambia questo, se la donna in questione si nasconde dietro a della retorica ipocrita e classista, mentre sostiene la cultura patriarcale dello stupro. Sí, patriarcale: il termine che fará indispettire e indignare tanti uomini che verranno a piagnucolare, gonfi di orgoglio, dichiarando: “Io non sono così “. 
Chi, invece di sostenere una battaglia continua giorno per giorno, a fianco di una categoria nettamente meno privilegiata della propria, riesce solo a tirarsene fuori, facendo virare il discorso su sè stesso, è esattamente così.

Sì, proteggiamo le donne, ma solo se madri bianche, eterosessuali, cisgender. Ricordiamo che Lega e Fdi si sono astenuti sulla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Nel giorno in cui il Parlamento europeo ha dato il via libera alla risoluzione richiedente all’Ue di aderire alla Convenzione, questi partiti si sono astenuti.

Vorrei condividere alcuni scambi di messaggi fra me e persone a me vicine, dichiarazioni di profili instagram di attivismo in seguito all’accaduto, perché lo spazio per  gridare la nostra rabbia deve essere nostro, ce lo dobbiamo riprendere. Noi abbiamo voce in capitolo, noi abbiamo il diritto ad essere infuriate e terrorizzate perché ogni giorno, solo uscendo di casa rischiamo la vita.

 

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