giovedì, 2 Maggio 2024

Cisgiordania, Israele conduce la più grande operazione contro il terrorismo palestinese: uccisi 7 sospetti

Jenin è uno dei fortini del terrore palestinese, per lungo tempo sfuggito al controllo delle Forze di Difesa israeliane. Con dieci attacchi aerei e oltre mille unità di terra dispiegate in tutta la città Israele ha portato a termine la più grande operazione anti-terrorismo in Palestina.

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Le Forze di Difesa israeliane hanno portato a termine, questa notte e nelle prime ore del mattino, una maxi-operazione in cui sono stati uccisi 7 sospetti terroristi palestinesi a Jenin. L’intervento dei militari sarebbe il più grande dalla Seconda Intifada: dieci attacchi aerei e forze di terra dispiegate in tutta la città della Cisgiordania settentrionale. Il portavoce del Comando militare, Daniel Hagari, ha dichiarato di recente che le operazioni si starebbero concentrando a Jenin, ma c’è un’alta probabilità che vengano espanse alla Samaria, terra rivendicata da Israele. La regione sta subendo un’escalation di violenze da mesi, alimentate dalla morte di alcuni jiadhisti e dall’edificazione di un villaggio israeliano nel West Bank occupato.

L’operazione

Finora i sospetti terroristi uccisi sarebbero 7, mentre i feriti sarebbero dozzine. Un militare israeliano è stato ferito e trasportato urgentemente in ospedale. L’obiettivo delle Forze di Difesa sarebbe quello di sradicare le cellule del terrore a Jenin. Come riportato da The Jerusalem Post, Daniel Hagari aveva ipotizzato un’operazione su vasta scala e distribuita su più giorni, se non settimane. I soldati israeliani hanno trovato e confiscato un lanciarazzi e distrutto un complesso identificato come laboratorio di produzione e stoccaggio di esplosivi. L’IDF di Tel Aviv ha chiarito che le operazioni non sono rivolte contro l’Autorità Palestinese ma contro i gruppi terroristici che stanziano e operano da Jenin e dalla Cisgiordania settentrionale. Sui social sono circolate notizie circa un attacco israeliano al Freedom Theatre di Jenin. Il portavoce arabo dell’IDF, Avichay Adraee, ha smentito su Twitter la notizia pubblicando un video dove si può vedere l’edificio inquadrato dall’alto e non colpito dai militari israeliani.

Jenin: roccaforte del terrore palestinese

Jenin è uno dei fortini del terrore palestinese, per lungo tempo sfuggita al controllo delle Forze di Difesa israeliane. Negli ultimi mesi c’è stata una violenta escalation di scontri tra ebrei e palestinesi. Nella città troverebbero sede i gruppi di Hamas, della Jihad islamica, la Fossa dei Leoni, il Fronte popolare per la Palestina e simili. Secondo quanto dichiarato da Hagari, le operazioni dell’IDF sarebbero concentrate sull’eliminazione degli apparati terroristici che piano piano sono cresciuti a Jenin e andati fuori controllo. Sarebbero almeno 50 gli attentati partiti da gruppi con sede a Jenin. Secondo le stime delle autorità israeliane, il 25% della popolazione che risiede in città si identifica nella Jihad islamica, il 20% con Hamas. Dei 49mila residenti, 18mila stanziano nel campo profughi alla periferia della città, raggiunto da mille unità dell’IDF durante l’operazione di questa notte.

Autorità Palestinese: “Il raid di Jenin non fermerà il terrore”

Il portavoce dell’Autorità Palestinese, Abu Rudaineh, ha dichiarato che l’intervento israeliano non raggiungerà l’obiettivo sperato. “I gruppi non si arrenderanno e rimarranno su questa terra per affrontare l’aggressione“, sono le parole di Rudaineh riportate dai media locali. “Si tratta di un nuovo crimine contro il nostro popolo“, ha poi aggiunto il portavoce. Secondo alcune fonti di The Jerusalem Post, la Repubblica islamica dell’Iran avrebbe agenti in Cisgiordania incaricati di fornire supporto militare a diverse cellule, in particolare quelle stanziate a Jenin e Nablus.

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