venerdì, 26 Aprile 2024

Turista israeliana accoltellata a Termini, svolta nelle indagini: per gli inquirenti è un senzatetto polacco

Stando a quanto emerso dall'attività investigativa, la brutalità è avvenuta per mano di un uomo di origini polacche senzatetto. Sferrati 3 fendenti, colpito il fegato e il polmone, La Procura esclude rapina e terrorismo.

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Svolta nelle indagini sull’accoltellamento della turista israeliana a Roma nella notte Capodanno. La turista israeliana, di 24 anni, è stata accoltellata ripetutamente mentre si trovava alla stazione Termini. Stando a quanto emerso dall’attività investigativa, la brutalità è avvenuta per mano di un uomo di origini polacche, probabilmente un senzatetto. Sono state fondamentali le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno permesso di arrivare a un identikit.

La ricostruzione dell’aggressione

La dinamica ripresa perfettamente non sembra compatibile con un tentativo di rapina ed è stata anche esclusa la pista terroristica. L’aggressione sembra essere un mix tra premeditazione e raptus mentre il giovane colpisce. Dalle telecamere si vede chiaramente che l’uomo, con un cappello con visiera calato sul viso, vestito scuro e busta blu in mano, si sia prima guardato attorno come se cercasse di individuare la sua preda, poi guarda la giovane Abigail Dresner ferma davanti alla biglietteria automatica, mentre la vittima sta acquistando un tagliando per il treno che l’avrebbe portata all’aeroporto di Fiumicino, dove si sarebbe dovuta recare ieri per salire a bordo del volo che l’avrebbe riportata in Israele.

L’aggressione si è consumata in una manciata di secondi. L’uomo si è avvicinato lentamente alla ragazza israeliana, quasi come se fosse claudicante o barcollante. Poi si è posizionato leggermente di lato, al fianco della giovane, con la mano destra ha cercato l’arma nel sacco azzurro. L’ha estratta con rapidità e ha sferrato 3 fendenti a freddo: un’azione rapida e imprevedibile, la giovane è stata colta alle spalle. È caduta a terra ma prontamente si è rialzata come se volesse colpire a sua volta l’aggressore che, terminata la furia, ha riposto il coltello nella busta ed è fuggito via. Le persone presenti in stazione hanno soccorso la giovane e allertato le Forze dell’Ordine. “Non so chi sia, non conosco chi mi ha aggredito“, sono state le prime parole della ragazza ai soccorritori. Ha poi aggiunto, prima di essere trasferita al Policlinico Umberto I dove è ricoverata in condizioni serie ma stabili, di “non avere notato nessuno che la seguisse“. Uno dei colpi le ha lacerato il fegato, è stata sottoposta nella notte del 31 dicembre a un trattamento di radiologia interventistica. Ferito anche un polmone, ma in modo meno grave.

Le ipotesi

Le indagini sono in corso e al momento sono state avanzate solo ipotesi. L’aggressione non sembra compatibile con la dinamica di rapina e la Procura ha escluso che l’episodio sia riconducibile al terrorismo. Il fascicolo aperto è per tentato omicidio. Agli atti, oltre al racconto della vittima e di alcuni testimoni, una informativa della Polfer che ha ricostruito i contorni della vicenda. In base a quanto accertato, la giovane si trovava a Roma da alcuni giorni con un’amica e avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno nella Capitale. L’identikit dell’aggressore è stato ricostruito grazie al sistema interno di videosorveglianza. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata anche sui simboli e le scritte ebraiche sullo zaino della ragazza, un particolare che potrebbe far sospettare un possibile movente razziale.

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