sabato, 20 Aprile 2024

Minacce di morte a Giorgia Meloni, 27enne indagato per violenza privata: “Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia”

Vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni e alla sua famiglia a seguito delle numerose minacce di morte apparse sul web. Le forze politiche condannano qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, e auspicano a un clima senza dubbio più sereno.

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Nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 7 dicembre, la Polizia ha identificato l’autore delle minacce via social rivolte alla Premier Giorgia Meloni. Su disposizione della Procura di Siracusa, la Polizia Postale e la Digos hanno eseguito una perquisizione nei confronti di un ragazzo di 27 anni, residente nel Siracusano, e indagato per violenza privata aggravata nei confronti della Meloni.Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia“. È questo uno dei tanti messaggi minatori postati dal 27enne sul web e riportato sull’account Twitter di Fratelli d’Italia. Minacce, queste, che stanno creando grande preoccupazione per Giorgia Meloni circa la scelta del Governo sulle sorti del reddito di cittadinanza.

Vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni e alla sua famiglia

Vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni per le gravissime minacce di morte indirizzate via social a lei e alla sua famiglia da presunti percettori di reddito di cittadinanza“. Così il sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo, Giovanbattista Fazzolari. “Questo episodio inqualificabile è il prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi. Violenze e minacce non fermeranno una donna coraggiosa come lei, impegnata a risollevare l’Italia dopo anni di pessimi governi“, ha aggiunto.

Un abbraccio a Giorgia Meloni e a sua figlia per le gravi minacce subite. Parole intrise di odio molto preoccupanti. Se qualcuno pensa di condizionare l’azione di questo governo con la violenza si sbaglia di grosso. Mi auguro una condanna trasversale verso l’accaduto”. Si legge in un tweet del vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Viviamo una stagione complessa, in cui nell’interesse del Paese siamo tutti chiamati alla responsabilità. Occorre abbassare i toni e mantenere il confronto nel solco delle regole della democrazia e del rispetto“. Così Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione. Per Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della Ricerca: “Se c’è un limite oltre il quale nulla può essere più derubricato, oggi quel limite è stato ampiamente superato. Arrivare a intimare la morte e non escludere dalle minacce nemmeno le persone più care alla Premier è agghiacciante. Ed è il frutto di un clima di tensione e di odio che va subito stroncato. Mi auguro che questo episodio faccia riflettere tutti e venga condannato con determinazione senza alcun distinguo“.

Altri episodi simili si erano già verificati durante la campagna elettorale. Per questo Guido Crosetto, Ministro della Difesa ha ribadito: “Un simile livore per altri partiti avrebbe indignato tutti, visto che riguardava Fratelli d’Italia nessuno ha detto niente“. “Le minacce a Giorgia Meloni non sono solo rivolte al presidente del Consiglio, ma a tutta la politica. Per questo bisogna unirsi nel respingerle con fermezza al mittente“. Così in un post su Facebook il senatore del Pd Pier Ferdinando Casini. E infine Enrico Borghi sottolinea: “Le minacce alla premier Meloni e alla sua famiglia sono totalmente inaccettabili. La violenza, che sia fisica, verbale o psicologica non può, non deve, non sarà mai un elemento della democrazia“.

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