mercoledì, 24 Aprile 2024

Manovra, Giorgia Meloni sul RdC: “Chi chiama alla piazza si chieda se ha funzionato bene”

Giorgia Meloni, insieme alla squadra di governo, sta tenendo una conferenza stampa per esplicare le varie misure inserite nella Manovra economica 2023. Dall'Iva ridotta al 5%, alla quota pensioni 103. Dalla stretta al Reddito di Cittadinanza, alle tre "tasse piatte" che "favoriranno il ceto medio e non i ricchi".

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Dopo che la Manovra economica da 35 miliardi euro per il 2023 è stata approvata, la premier Giorgia Meloni l’ha definita “coraggiosa”. Stamani conferenza stampa del presidente del Consiglio. Iva ridotta su assorbenti e prodotti per l’infanzia, non per quelli di prima necessità come pane, pasta e latte. Per le pensioni scatta la “quota 103”. Opzione donna rivisitata in base al numero dei figli. Sul Reddito di Cittadinanza c’è una stretta, ma l’abolizione arriverà il 1 gennaio 2024. Alla conferenza stampa sono presenti anche il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

“Manovra in tempi record”

Giorgia Meloni ha esordito in conferenza stampa sottolineando l’efficienza e la laboriosità del suo governo: “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto con questa manovra perché non si limita a un lavoro ragionieristico ma fa scelte politiche e la presenta un governo che in appena un mese ha scritto e presentato una manovra che ricalca e racconta di una visione politica“.

“Priorità crescita e giustizia sociale”

La Presidente del Consiglio ha giudicato la sua manovra “coraggiosa, coerente e che scommette sul futuro. Le due grandi priorità sono la crescita e la giustizia sociale, cioè l’attenzione alle famiglie e alle categorie più fragili“.

“Abbiamo fatto il giusto senza cercare il consenso”

La presidente d Fratelli d’Italia si ritiene soddisfatta per “l’approccio che abbiamo avuto, per come lo vedo,  è quello di un  bilancio familiare, quando ti occupi di bilancio familiare se mancano risorse non stai li a preoccuparti del consenso ma di cosa sia giusto fare per far crescere la famiglia nel migliore dei modi“.

“Attenzione a tessuto produttivo. Tre tasse piatte”

La manovra presta molta attenzione al tessuto produttivo, alle imprese, all’incentivo al lavoro. Ci sono tre tasse piatte: una per i redditi incrementali per le partite Iva sul maggior utile, per una soglia massima di 40 mila euro. C’è l’aumento della tassa piatta per gli autonomi fino a 85 mila euro e per i lavoratori dipendenti e c’è una tassa piatta che arriva al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro“. Lo ha spiegato la premier spiegando l’importanza delle flat tax aggiunte nella manovra.

Meloni ha poi aggiunto: “Sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro, il che dimostra che si tratta di una misura rivolta al ceto medio, che non favorisce i ricchi e riconosce i sacrifici di chi lavora”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. Meloni ricorda l’aumento della flat tax a 85mila euro e “l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit“.

“Mese di congedo parentale in più retribuito all’80%”

La premier è poi passata a esplicare il congedo parentale: “Io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili“.

“Altra grande priorità è taglio costo lavoro insieme a energia”

Nella manovra c’è anche “il taglio de cuneo fiscale, confermiamo il taglio del 2pc per i redditi fino a 35mila euro, prorogato, ma aggiungiamo un punto percentuale di taglio del cuneo, che arriva al 3pc per i redditi fino a 20mila euro. È una misura che aiuta i redditi più bassi. Questa misura, al netto dell’intervento sull’energia, è la più costosa, oltre 4mld al netto. L’altra grande priorità la abbiamo data al taglio del costo del lavoro“.

“In pensione a 62 anni e 41 contributi ma paletti buonsenso”

La manovra in materia pensionistica invece interviene “sullo scalone pensionistico che sarebbe scattato dal 1 gennaio, senza un intervento dal 1 gennaio sarebbe scattata la pensione a 67 anni”. Si potrà andare in pensione “a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà avere una pensione fino a cinque volte la minima“.

Reddito di cittadinanza, Meloni: “Chi chiama alla piazza si chieda se ha funzionato bene”

Giorgia Meloni ha poi ribadito la posizione del governo sul Reddito di Cittadinanza: “Vedo forze politiche che chiamano la piazza, bene. Ma chi lo ha pensato, lo ha immaginato come uno strumento con cui lo Stato deve occuparsi delle persone da 18 a 60anni? Evidentemente non ha funzionato come doveva. O alcuni pensavamo che ci sono persone di cui lo Stato si occupa all’infinito? Lo Stato aiuta trovando un posto di lavoro e migliorando la condizione di queste persone“.

“Abbiamo fermato legge Fornero e rinnovato Bonus Maroni”

A seguire le parole della Presidente del Consiglio è stato poi Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture ha ribadito che quella approvata dal Cdm “è una manovra che porta soldi in più in milioni di case degli italiani, abbiamo rinnovato il Bonus Maroni, con la possibilità per chi vuole di continuare a lavorare, con un premio del 10% sullo stipendio, e abbiamo anche fermato la Legge Fornero che era un nostro impegno morale“.

Giorgetti: “Rifinanziato cose giuste vecchio governo”

“Abbiamo rifinanziato anche le cose giuste che ha fatto il precedente governo, dal taglio del cuneo contributivo all’assegno per i disabili. Una parte di queste scelte erano in qualche modo obbligate”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto dopo Matteo Salvini.

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