venerdì, 26 Aprile 2024

Economia, Fitch rivede al rialzo le stime per l’Italia. Allarme Istat: “Crescita pil 2023 frena a +0,4%”

Il Pil italiano, secondo dati Istat, è atteso a crescere ancora per il 2022 (+3,9%) per poi rallentare significativamente per il 2023 con una crescita stimata dello 0,4%. L'inflazione rallenterà, ma il periodo è troppo incerto per delineare un quadro abbastanza preciso.

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Il mese di dicembre porta inevitabilmente a fare dei bilanci e conseguentemente a valutazioni e previsioni per l’anno entrante. Secondo i dati Istat, il Prodotto interno lordo continuerà a crescere fino a fine 2022, segnando un +3,9%. Per il 2023, invece, le previsioni valutano un rallentamento significativo, con un incremento che frena a +0,4%. L’istituto, nel suo Report sulle prospettive per l’economia italiana nel 2022-2023, ha poi precisato che l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal “contributo della domanda interna al netto delle scorte“, mentre la domanda estera netta fornirebbe un apporto negativo in entrambi gli anni. A trainare l’economia del Belpaese sono gli investimenti che hanno dato un apporto significativo nel 2022 (+10,0%) ma, in misura più contenuta, lo saranno anche nel 2023 (+2,0%).

Fitch, per l’Italia stime al rialzo

Fitch, agenzia internazionale di valutazione del credito e rating, ha rivisto al rialzo le stime per l’Italia sia per il 2022, per il quale attende una crescita del 3,7% (da 3,6%), che per il 2023, anno per il quale prevede ora un calo del Pil dello 0,1% anziché dello 0,7% come indicato in precedenza. Buone notizie, invece, per il 2024 dato che secondo Fitch l’Italia crescerà al ritmo dell’1,5%. Nel rapporto pubblicato dall’agenzia, si legge: “Manteniamo la nostra previsione per una contrazione a partire dal quarto trimestre, basata sull’elevata esposizione allo shock del prezzo del gas e sull’impatto dell’aumento dei prezzi sui consumi privati ma abbiamo ridimensionato questo impatto e ora stimiamo la crescita complessiva del 2022 al 3,7%. Abbiamo anche ridotto la nostra previsione di contrazione nel 2023 di 0,6 punti percentuali a -0,1% sulla base di un miglior contributo dal quarto trimestre e di una leggera attenuazione della crisi del gas”.

Pil, occupazione e inflazione

Dopo i dati rilevati sull’inflazione e quelli pubblicati sulla crescita occupazionale, sono arrivati anche quelli per il Prodotto interno lordo. Rispetto a quest’ultimo, l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (Ula), risulterà in crescita maggiore con un aumento più accentuato nel 2022 (+4,3%) rispetto a quello del 2023 (+0,5%). Per quanto riguarda l’inflazione, si prevede una decelerazione nei prossimi mesi. Ma i tempi e l’intensità con cui avverrà sono ancora incerti. Certamente possiamo dire che, nel 2022, il tasso di variazione del deflatore della spesa delle famiglie è previsto crescere (+8,2%, era +1,6% nel 2021). Anche il deflatore del Pil segnerà un incremento significativo ma più contenuto (+3,6%, era +0,5% nel 2021). Infine, per quanto riguarda la prolungata fase di crescita dei prezzi – sostenuta dall’eccezionale aumento di quelli dei beni energetici – è attesa riflettersi sull’andamento del deflatore della spesa delle famiglie residenti sia nell’anno corrente (+8,2%) sia, in misura più contenuta, nel 2023 (+5,4%).

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