giovedì, 25 Aprile 2024

Lavoro, tasso di occupazione al 60,5% nel mese di ottobre: mai così alto dal 1977. Male i giovani fanalino d’Europa

Secondo i dati provvisori pubblicati da Istat, prosegue la crescita del mercato del lavoro in Italia. Un aumento causato dai contratti a tempo indeterminato (+0,8%). Mentre invece calano i rapporti a termine (-0,6%) e gli autonomi (-0,3%). Da quando l'istituto registra questi dati, 1977, l'aumento dell'occupazione al 60,5% è il dato più alto

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Il tasso di occupazione nel mese di ottobre ha registrato un balzo positivo fino al 60,5%. Da quando l’Istat ha iniziato a raccogliere questi dati, 1977, è il valore più alto della serie storica. Intanto, i tassi di disoccupazione e inattività scendono al 7,8% e 34,3%. L’istituto, nel pubblicare i dati provvisori, ha rilevato anche un aumento dell’occupazione del +0,4%, pari a più di 82mila unità per uomini e donne, per i dipendenti permanenti e per gli ultracinquantenni. Diminuisce invece per le restanti classi di età, per i dipendenti a termine e gli autonomi.

I dati sull’occupazione

La crescita dell’occupazione di ottobre con 82mila occupati in più rispetto a settembre, +496mila sull’anno, coinvolge entrambi i sessi e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni. Ma qui vale la dinamica demografica negativa. Infatti, il tasso di occupazione, che in generale è in aumento di 1,5 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,1 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Dati su tasso occupazione (fonte: Istat)

In generale, questo balzo in avanti è stato trascinato dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato che sono risultati 117mila in più sui dati di settembre e 502mila in più rispetto a ottobre 2021. Più nel dettaglio, i dipendenti permanenti nel mese erano 15 milioni e 264mila. Nel complesso i dipendenti sono aumentati di 99mila unità su settembre e di 467mila su ottobre 2021 raggiungendo nel mese le 18 milioni e 244mila unità. Passando ai dipendenti a termine, questi a ottobre erano 2 milioni e 980mila, con un calo di 18mila unità su settembre e di 35mila su ottobre 2021. E ancora, gli occupati indipendenti a ottobre erano 4 milioni e 987mila con un calo di 17mila unità su settembre e un aumento di 29mila unità su ottobre 2021. Effettuando una summa totale, gli occupati a ottobre erano 23 milioni e 231mila, superando così – per la prima volta – il record pre-pandemia del giugno 2019.

Il calo di inattivi e i disoccupati

Il numero di persone in cerca di lavoro cala segnando un -0,4%, pari a -8mila unità rispetto a settembre tra i maschi e in tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni. La diminuzione del numero di inattivi, invece, tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -62mila unità) coinvolge donne, 25-34enni e chi ha più di 50 anni. L’Istat ha sottolineato come il tasso di inattività sia calato al 34,3% (-0,2 punti). Se poi si va a confrontare il trimestre agosto-ottobre 2022 con quello di maggio-luglio, si osserva una sostanziale stabilità del numero di occupati. La stabilità dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale va a braccetto con la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,7%, pari a -34mila unità) e con la crescita degli inattivi (+0,1%, pari a +13mila unità). Rispetto a ottobre 2021, è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro (-14,0%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -336mila).

Mercato del lavoro e giovani, Italia ultima in Europa

I giovani italiani, con la quale si denomina la fascia 15-29 anni, sono quelli con il tasso di occupazione più basso d’Europa ossia del 59.9%, rispetto a una media del 74,7%. Dai dati di Eurostat, si evince anche come sia bassissimo il livello di coloro che hanno un lavoro mentre studiano.

Dati su occupazione giovanile in Europa (fonte: Eurostat)

Per essere più chiari e capire meglio qual è la situazione lavorativa per i giovani in Italia possiamo prendere in esame un altro dato. Eurostat, infatti, ha anche pubblicato la distanza tra il tasso di occupazione delle persone (non impegnate in formazione, chiaramente) tra i 15-29 anni e tra 30-54 anni. Il gap in Italia è molto marcato e supera i 14 punti percentuali.

Dati su distanza tra il tasso di occupazione delle persone tra i 15-29 anni e tra 30-54 anni (fonte: Eurostat)

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