Secondo uno studio condotto dall’Istat, gli indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori italiani riprendono a salire in novembre, dopo alcuni mesi di calo, sostenuti da aspettative positive sul manifatturiero e da opinioni in miglioramento sulla situazione economica del Paese. Una buona notizia, dopo che negli ultimi giorni era emerso come anche il sentimento dei tedeschi nei confronti della loro economia era migliorato più del previsto in questo periodo. secondo un importante indicatore mensile di fiducia, ma è rimasto in territorio negativo per il nono mese consecutivo.
Il sentimento economico tedesco come chiave di lettura
L’economic sentiment elaborato dall’istituto tedesco Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung (ZEW) determina il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi. Per analizzare i numeri forniti da Istat è necessario riferirsi a Berlino perché semplicemente risulta essere la maggiore e più importante economia europea. L’indice ZEW sul sentimento economico tedesco è salito a -36,7 durante il mese di novembre, rispetto al -59,2 di ottobre. Mentre gli economisti avevano previsto un aumento del dato a -50,0. Un livello maggiore di 0 indica ottimismo, mentre un valore negativo indica pessimismo.
Si tratta di un indicatore chiave delle condizioni commerciali. Il dato viene ottenuto da un’indagine condotta presso circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi. Dati superiori al previsto devono essere interpretati come positivi/rialzisti per l’euro, mentre valori inferiori alle attese sono da interpretarsi in senso negativo/ribassista. Un livello inferiore a zero indica generalmente pessimismo sulle prospettive economiche a sei mesi.
I dati Istat e la fiducia che supera le aspettative
Insomma, secondo i dati diffusi oggi da Istat, nel mese in corso l’indice relativo ai consumatori sale a quota 98,1 dal 90,1 di ottobre, posizionandosi ben oltre il consensus che lo ipotizzava solo in lieve espansione a quota 91. Anche nel nostro caso, quindi, i numeri superiori alle aspettative sono da ritenersi positivi. Per quanto riguarda l’indice del comparto manifatturiero notiamo come questo si attesti a 102,5 dal 100,7 del mese prima, mentre la stima risultava essere 99,6. Per il settore composito del clima di fiducia delle imprese – comprensivo di manifattura, commercio, costruzioni e servizi – sale a 106,4 dal precedente 104,7. “Dopo quattro mesi consecutivi di flessione il clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare trainato soprattutto dalle aspettative sulla produzione nel comparto manifatturiero, da quelle sugli ordini nei servizi di mercato e dalle attese sulle vendite nel commercio al dettaglio“, ha scritto l’istituto in una nota integrativa ai numeri pubblicati. La fiducia migliora nei servizi con un indice che passa da 96,0 a 98,8 e nel commercio da 109,0 a 112,2. Scende invece nel comparto costruzioni da 157,5 a 151,9, flessione legata molto probabilmente alle ultime decisioni prese in tema Superbonus.
Il miglioramento della situazione economica è reale
Al di là dei numeri, utili a fornire una dimensione più precisa e validi a solidificare sensazioni, la dinamica positiva del clima di fiducia dei consumatori è dovuta soprattutto a opinioni sulla situazione economica del paese “in deciso miglioramento“, ha sottolineato lstat. Ma non vanno dimenticate le attese sulla situazione economica familiare e le opinioni sul risparmio in ripresa. La Manovra da 35 miliardi di euro varata dal governo Meloni è incentrata sul contenimento del caro energia e sui tagli alle tasse per lavoratori dipendenti e soprattutto per autonomi e partite Iva. Tornando alla Germania, proprio le misure contro il caro energia varato dall’esecutivo Scholz, stando a statistiche sempre diffuse questa mattina, hanno contribuito sugli indici di fiducia dei consumatori. Infine, secondo un’indagine pubblicata mercoledì 23 novembre, Istat stima che nel 2022 l’insieme delle politiche per le famiglie abbia ridotto diseguaglianza e rischio povertà in Italia.