venerdì, 26 Aprile 2024

“Una malattia invalidante spesso considerata invisibile”: faccia a faccia col presidente della Fondazione Italiana Endometriosi – VIDEO

In Italia ne soffrono tre milioni di donne, ma cos'è l'endometriosi? Come si presenta? E che impatto ha sulla vita di chi ne soffre? A parlarne con noi è il professor Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi.

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L’endometriosi è una patologia molto diffusa tra le donne e non si tratta solo del “tipico” ciclo doloroso. Quello è il primo sintomo che dovrebbe far scattare il campanello dall’allarme per una condizione molto più seria e severa. È una malattia invalidante, che distrugge la donna fisicamente e psicologicamente, che può arrivare a privarla di tutto, che la costringe a sottoporsi a interventi chirurgici invasivi o a terapie ormonali, portandola a vedere il proprio corpo e il proprio umore cambiare di giorno in giorno. Molte donne perdono la possibilità di avere figli a causa dell’endometriosi, molte si ritrovano a dover affrontare una menopausa chirurgica perché la patologia è tanto avanzata da non avere scelta.

Ciò nonostante, c’è molto silenzio sull’argomento; per questo ne abbiamo parlato col professor Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi. L’argomento è complesso, si presta a una trattazione approfondita, motivo per cui col professor Signorile abbiamo deciso di affrontarlo “a capitoli”, che pubblicheremo via via. Ecco alcune delle cose che ci ha detto nel corso della prima, lunga, intervista per cui vi rimandiamo al video e alle uscite successive.

Professore, parliamo della patologia: cos’è e come si presenta.
L’endometriosi è una malattia che consiste nella presenza del tessuto endometriale, quello che riveste la cavità dell’utero e si sfalda durante il ciclo, fuori dalla sua sede naturale. La malattia è diventata quasi un tabù ed è stata considerata invisibile per tantissimi anni. C’è un forte ritardo diagnostico e spesso un’incredulità nella malattia. In Italia si stimano tre milioni di donne affette da endometriosi. La malattia incide sulla vita familiare, sul lavoro, sulla vita sessuale: ha un forte impatto sociale.

A proposito di lavoro,  un’azienda del Veneto ha disposto il congedo mestruale per le sue dipendenti. Pensa che si possa proporre o varare una legge per attuare il congedo in tutta Italia?
I congedi per malattia sono già previsti dal nostro sistema giuridico e sanitario. Si possono prevedere delle tutele supplementari per le donne con diagnosi di endometriosi, ma si torna al problema del ritardo diagnostico e concedere un congedo a tutte le dipendenti durante il ciclo potrebbe portare a un ritorno al medioevo, quando le donne venivano considerate inferiori. Si deve stare attenti a non fare passi indietro, perché sarebbe come considerare il ciclo mestruale una malattia.

Quando la terapia ormonale è una cura risolutiva e quando è solo palliativa?
La terapia ormonale non è una cura. A oggi non esiste una terapia medica per l’endometriosi. Quella ormonale serve per alleviare i sintomi ed è temporanea. In realtà può portare effetti negativi: con una terapia ormonale, sapendo che non è risolutiva, si rischia di cronicizzare la malattia. L’endometriosi, a differenza del tumore, cresce e funziona. Le terapie ormonali riducono la funzione, quindi producendo meno sangue, che è responsabile dell’infiammazione e del dolore, si riducono i sintomi. Tuttavia la crescita del tessuto endometriosico fuori posto continua e si specializza.

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