venerdì, 26 Aprile 2024

Pellet da riscaldamento contraffatto, nei guai imprenditore del Crotonese: sequestrate 75 tonnellate di merce

Il titolare di un'impresa boschiva crotonese è accusato di aver commercializzato 75 tonnellate di pellet contraffatto, confezionato in sacchi di plastica riportanti indicazioni fraudolente per risultare più appetibili agli acquirenti.

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Il titolare di un’impresa boschiva della presila crotonese avrebbe commercializzato 75 tonnellate di pellet contraffatto nelle province di Crotone, Catanzaro e Cosenza. Il tutto veniva confezionato in sacchi di plastica riportanti indicazioni fraudolente per risultare più appetibili agli acquirenti. I Finanzieri del Comando Provinciale hanno sequestrato il materiale falsificato su richiesta della Procura della Repubblica, sottraendo dal mercato un rilevante quantitativo di pellet commercializzato in frode.

In questo periodo storico il prezzo del gas e dei combustibili fossili è decisamente instabile e alle stelle. per questa ragione molte famiglie optano per le energie da biomassa come metodo di riscaldamento. Per alleggerire il peso del caro energia su famiglie e imprese, arriverà il decreto Aiuti quater con cui dovrebbero essere prorogate le misure attuate per alleviare il peso del caro energie. Entro il 15 ottobre il Consiglio dei Ministri invierà a Bruxelles il programma di bilancio.

L’aumento d’utilizzo delle fonti da riscaldamento alternative, il volume degli scambi commerciali di quest’ultime è fortemente incrementato. Parallelamente, con l’aumento della domanda e della possibilità di ricavare utili sostaziosi, cresce l’eventualità di scoprire condotte illecite all’interno del settore ed in particolare nel pellet, soggetto a rigide regole finalizzate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto. In questo contesto, la Procura della Repubblica ha avviato delle indagini sull’imprenditore, il Tribunale di Crotone ha emesso un decreto di sequestro preventivo. Il Nucleo di polizia Economico-Finanziaria e i militari del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza avrebbero rilevato dubbie attività da parte sua, aiutato da un dipendente di un laboratorio di analisi locale.

Il pellet contraffatto utilizzava indebitamente un noto marchio di certificazione europea, sinonimo di garanzia di qualità per il consumatore finale, e indicava sulle confezioni valori alterati del “potere calorifico” notevolmente superiori a quelli reali, supportati da certificazioni chimiche appositamente rilasciate, rendendo il prodotto più appetibile per i consumatori. Nel corso dell’operazione di sequestro eseguita presso l’impresa boschiva ed estesa anche ai rivenditori presenti nelle tre suddette province, sono state sottratte circa 75 tonnellate di pellet confezionato in sacchi di plastica riportanti l’indicazione di un potere calorifico pari a 5.400 kcal/kg superiore a quello effettivamente accertato.

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