giovedì, 25 Aprile 2024

Iran, dilagano le proteste: ritrovata morta ragazza di 16 anni

Dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata per aver indossato il velo in modo non conforme alla legge, in tutte le città iraniane dilagano le proteste. Proprio durante una di queste è stata uccisa una ragazza di 16 anni. Il suo corpo è stato consegnato alla famiglia dopo 10 giorni.

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Non si placano le proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda iraniana morta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla Polizia della moralità per aver indossato il velo in modo non conforme alla legge e quindi violando il rigido codice di abbigliamento della Repubblica islamica. Insieme alle contestazioni, scoppiate in tante città iraniane, continua a salire paurosamente anche il numero delle vittime della repressione delle proteste: 82 persone uccise, compresi bambini, e almeno un centinaio di feriti.

È proprio durante una di queste proteste che è stata uccisa Nika Shahkarami, una ragazza di 16 anni. Il corpo della ragazza è stato ritrovato dalla famiglia solo 10 giorni dopo la scomparsa, avvenuta il 20 settembre. La mamma ha accusato le autorità di aver ucciso la figlia, di aver rubato il corpo per seppellirlo in segreto in un villaggio. Inoltre, ha accusato gli agenti di averle fatto pressione per dichiarare il falso sulla morte della figlia: “Volevano dicessi che si è suicidata, buttandosi dal tetto di un edificio“, ha dichiarato a Radio Farda.

Chi era Nika Shahkarami

Nika Shahkarami è scomparsa a Teheran lo scorso 20 settembre dopo aver preso partecipato alle proteste in piazza. Nel suo ultimo messaggio, inviato a un’amica, diceva di essere inseguita dalla Polizia. Il suo corpo è stato consegnato alla famiglia il 1 ottobre. Dopo l’ultimo messaggio, la famiglia per ben tre volte si è recata nelle prigioni dove pensavano fosse stata portata, ma tutti hanno sempre negato che la ragazza fosse lì. Non si sa dove sia stata la ragazza fino al giorno del ritrovamento in un obitorio di un centro di detenzione della capitale. “Quando siamo andati a identificarla non ci hanno permesso di vedere il suo corpo, ma solo il viso per pochi secondi”, ha così dichiarato una zia ai microfoni della BBC. Una volta recuperato il cadavere la famiglia ha riscontrato sul corpo della 16enne segni di stupro, violenze e torture.

L’uccisione di Mahsa Amini ha innescato un innescato uno tsunami di proteste che ha visto coinvolta anche la travel blogger romana Alessia Piperno, che vi trovava in Iran per un viaggio in occasione del suo trentesimo compleanno; la Piperno è tutt’ora detenuta nel carcere di Evin. Tre donne diverse, tre storie diverse intrecciate da un destino imprevedibile.

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