venerdì, 26 Aprile 2024

Catania, cedono la figlia 14enne a un amico di famiglia per cibo e denaro: in manette genitori e orco

La ragazzina doveva anche cucinare e pulire la casa dell'uomo. Di fronte a possibili lamentele e mancanze accusate dell'uomo, i genitori avrebbero continuato a umiliare la figlia con sberle e percosse.

Da non perdere

Avrebbero “ceduto” la loro figlia 14enne a un “amico di famiglia” in cambio di cibo e denaro. È successo nel Catanese. Pare che la coppia costringesse la fanciulla ad avere rapporti sessuali con l’uomo, nonché padrino di cresima della minorenne. È il drammatico epilogo emerso da intercettazioni della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania.

I fatti

Il tutto avrebbe preso avvio nel mese di ottobre 2020. A quanto pare, il contesto familiare era tutt’altro che roseo e accogliente. I due coniugi, oltre a una precaria situazione economica, erano stati posti sotto l’occhio vigile degli assistenti sociali per contrastare la dispersione scolastica dell’altra figliola, di soli 10 anni. L’inchiesta ha fatto emergere “un contesto familiare assai degradato nell’ambito del quale il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minaccia ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima, per ottenere cibo e denaro“.

I rapporti sessuali con “l’amico di famiglia” avvenivano soprattutto nelle ore notturne e, per di più, la ragazzina avrebbe dovuto anche cucinare e pulire la casa dell’uomo. Di fronte a possibili lamentele e mancanze accusate dell’uomo, i genitori avrebbero continuato a umiliare la figlia con sberle e percosse: “Devi comportarti bene“. Per i due coniugi prevista, dunque, una misura di custodia cautelare in carcere per reati aggravati di “concorso in riduzione in schiavitù, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiale“.

Per “l’amico di famiglia, anche pregiudicato, è stato contestato il reato di “cessione di droga a un minorenne e la detenzione illegale di armi e munizioni, tra cui un fucile a canne mozze e una rivoltella 375 Magnum”, rinvenuti durante il corso delle indagini.  Al momento, i due uomini sono in carcere, mentre la donna è stata trasferita presso l’Istituto a custodia attenuata per madri, nel Comune di Avellino.

Ultime notizie