martedì, 19 Marzo 2024

Incidenti simulati, truffa alle assicurazioni da 2 milioni di euro: scoperta banda di spaccaossa – VIDEO

Tre capi, 2 pregiudicati ora in carcere, 1 agli arresti domiciliari. Truffa dal valore di circa 2 milioni di euro. Sequestrati 2 magazzini e 9 mezzi tra auto e motociclette inclusa una Range Rover Evoque, una BMW X4, una Mercedes Glc, un’Audi.

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Scoperta la banda che pestava e fratturava ossa per poi truffare le compagnie di assicurazione. I poliziotti del commissariato di Brancaccio (Palermo) hanno individuato 31 persone, di cui 8 destinatarie di fermo e decreto di sequestro preventivo; 15, invece, sono state segnalate perché percepivano, direttamente o attraverso i propri familiari, il Reddito di Cittadinanza. L’operazione è stata estesa non solo al capoluogo siciliano, ma anche alle province di Novara, Torino, Vercelli, Milano e Varese.

La banda pare fosse un cane a tre teste, infatti, tra gli 8 indagati, hanno individuato gli organizzatori: ci sono 2 pregiudicati, al momento in carcere, V.M. e G.Z., e M.C., ai domiciliari. Gli altri 5 sono in stato di fermo. Per G.B. E S.C. è scattata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia; invece gli altri 3 indagati, G.P., L.C. e L.P. sono stati rimessi in libertà.

Le indagini

L’organizzazione del piano “rottura ossa-truffa” risalirebbe al 2017 e avrebbe agito fino al 2020. La procedura era abbastanza semplice: le finte vittime, attraverso raggiri o metodi estorsivi, si facevano picchiare e fratturare le ossa per poi denunciare e dichiarare di essere stati investiti mentre andavano in bicicletta. Le denunce sono arrivate sia da Palermo sia dal Piemonte e Lombardia, perché c’erano alcuni palermitani della banda che lavoravano in trasferta: si recavano al nord ufficialmente “per cercare lavoro” oppure “in vacanza”. Il valore complessivo delle truffe si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro, di cui 700mila già erogati dalle assicurazioni; altre pratiche, circa 1 milione e 200mila euro, erano sul punto di essere liquidate.

Le indagini sono partite nell’aprile del 2020. Il campanello d’allarme è stato un uomo che ha cercato di aprire un conto corrente all’ufficio postale di Via Galletti a Palermo presentando una carta di identità falsa. Fondamentale è stata la collaborazione di due vittime che hanno raccontato cosa fosse accaduto realmente, le finte fratture e l’importo ricevuto dalle compagnie di assicurazione. Durante le indagini, gli agenti si sono concentrati anche sull’attività di intercettazione che ha permesso di individuare le tre teste a capo della truffa. I tre coordinatori avevano un tenore di vita decisamente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato. Le ricerche approfondite nell’ambito patrimoniale hanno rivelato beni mobili e immobili, pare di natura illecita, che sono stati sequestrati. Tra questi una casa, 2 magazzini e 9 mezzi tra auto e motociclette, inclusa una Range Rover Evoque, una BMW X4, una Mercedes Glc, un’Audi.

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