La Corte dell’Unione Europea condanna l’Italia per aver violato le norme Ue sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane di centinaia di aree sensibili dal punto di vista ambientale. La Commissione europea nel 2014 aveva aperto una procedura di infrazione contro l’Italia ed ora la Corte ha riconosciuto le contestazioni su fogne e depuratori su circa 600 aree e il mancato rispetto delle percentuali minime di riduzione del carico complessivo di fosforo e azoto.
In questo caso, la Commissione europea guarda alle condizioni dei sistemi di trattamento delle acque reflue nelle zone del bacino drenante nel Delta del Po e nell’Adriatico, del lago di Varese, del lago di Como e del bacino drenante del Golfo di Castellammare in Sicilia. L’Italia nel 2018 è già stata condannata a pagare e sta ancora pagando per lo stesso tipo di violazioni ma su diverse aree 25 milioni di multa a cui si aggiunge una penalità di 30 milioni che continuerà a scattare ogni sei mesi fino a che le autorità nazionali non dimostreranno di aver risolto il problema e di essere in conformità con le disposizioni europee.