Il corpo di Andrea Costa, 42enne di Cuneo, è stato ritrovato carbonizzato dalle autorità spagnole. È stato picchiato, ammanettato, legato e lasciato morire in casa. I suoi assassini, dopo aver trovato il suo corpo senza vita, lo hanno caricato sulla sua auto prima di dargli fuoco.
Secondo la ricostruzione della Guardia Civil e della polizia giudiziaria di Vecindario, l’omicidio sarebbe avvenuto tra sabato e domenica a tarda notte. Gli otto indagati, tutti spagnoli, avrebbero consumato sostanze stupefacenti prima di cenare in un ristorante e poi si sarebbero allontanati senza pagare il conto, lasciando Andrea Costa da solo nel locale. In nottata, il cuneese si sarebbe riunito al gruppo e sarebbe scoppiata una violenta lite con il coinquilino con cui condivideva l’appartamento, David José R.P., noto come El Adoptato. Sarebbe stato quest’ultimo a picchiarlo, ammanettarlo e nasconderlo in casa per oltre 24 ore, causandone la morte. Dopo aver trovato Costa cadavere, avrebbe caricato il corpo sull’auto della vittima, una Lancia, per poi dargli fuoco nel tentativo di nascondere l’omicidio. Il corpo è stato ritrovato lunedì, ma l’identificazione è avvenuta solo nei giorni successivi. David José R.P. si trova ora in custodia cautelare con altre due persone. Altre cinque sono indagate con le accuse di omicidio, occultamento di cadavere e omissione di soccorso.
Andrea Costa, ex operaio metalmeccanico, aveva lasciato un anno fa il lavoro alla Michelin e si era trasferito sull’isola di Gran Canaria dove con la liquidazione aveva aperto un Cannabis club, chiuso all’inizio dell’estate. La moglie l’aveva seguito in Spagna, ma aveva fatto ritorno in Italia qualche mese fa con il figlio minorenne per riprendere la sua attività lavorativa. L’uomo era invece rimasto a Gran Canaria per cercare un altro lavoro nell’ambito della ristorazione.
