mercoledì, 1 Maggio 2024

Attentati dell’11 settembre, pubblicato rapporto dell’Fbi: spunta la pista Saudita

L'ambasciata saudita di Washington ha annunciato di "accogliere con favore il rilascio" delle indagini dell'Fbi, ma che "qualsiasi accusa contro l'Arabia Saudita di complicità negli attacchi dell'11 settembre sarebbe categoricamente falsa".

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L’Fbi, il Federal Bureau of Investigation, dopo un ordine esecutivo del Presidente Usa Joe Biden, ha diramato il primo di vari documenti riguardanti l’indagine sugli attacchi terroristici dell’11 settembre. Il rapporto è lungo 16 pagine e ha delle sezioni ancora censurate. Fino ad ora questi documenti erano secretati e facevano parte delle indagini dell’Fbi sul coinvolgimento del governo dell’Arabia Saudita nell’attentato dell’11 settembre. Più di 1.600 persone, feriti o familiari di vittime degli attacchi, hanno scritto a Biden chiedendogli di astenersi dall’andare a Ground Zero a New York per celebrare il ventesimo anniversario se non avesse reso note le informazioni sul ruolo dell’Arabia Saudita dei parenti del vittime: così, l’ordine esecutivo del presidente è arrivato e il rapporto ha visto la luce. All’interno del documento sono riportati i contatti che i terroristi hanno avuto con i sauditi negli Stati Uniti, ma da questi non emergono prove evidenti di un possibile coinvolgimento del governo saudita nel piano di attacco agli Usa.

Il rapporto risale al 2016 e contiene dei dettagli emersi dalle indagini dell’Fbi sul possibile supporto logistico che un funzionario consolare saudita e un sospetto agente dell’intelligence saudita a Los Angeles avrebbero dato ad almeno due degli attentatori che hanno dirottato gli aerei l’11 settembre 2001. Nello specifico, vengono descritte le varie connessioni e testimonianze che hanno portato poi l’Fbi a sospettare di Omar al-Bayoumi, uno studente arabo a Los Angeles, che per gli investigatori sarebbe potuto essere un agente dell’intelligence saudita pronto a fornire “assistenza di viaggio, alloggio e finanziamenti” per supportare i due dirottatori. L’ambasciata saudita di Washington aveva annunciato mercoledì scorso di “accogliere con favore il rilascio” delle indagini dell’Fbi, ma che “qualsiasi accusa contro l’Arabia Saudita di complicità negli attacchi dell’11 settembre sarebbe categoricamente falsa”.

 

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