sabato, 27 Aprile 2024

Vaccini, Brusaferro accelera: “Si alla terza dose per i più fragili”

Secondo il presidente dell'ISS, per i soggetti più fragili sarà necessaria una terza dose di vaccino. Ma l'immunizzazione da sola non basta: servono coscienza e il rispetto delle misure basilari per prevenire la diffusione dei contagi

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Allo stato attuale non è ancora possibile stabilire se e quando sarà necessaria una terza dose di vaccino. Ne è convinto Silvio Brusaferro, portavoce del Cts Comitato tecnico scientifico e presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Le parole di Brusaferro arrivano all’indomani di quanto dichiarato dalla direttrice generale dell’Ema, grosso modo sulla stessa lunghezza d’onda. “Diverso è il discorso per gli immunodepressi che hanno una risposta più debole e per i quali si stima opportuno un richiamo a 6-7 mesi dal completamento del ciclo vaccinale” ha sottolineato in un’intervista a La Stampa.

Per evitare una quarta ondata abbiamo due strumenti a disposizione e vanno usati entrambi: quelli della vaccinazione e dei giusti comportamenti che dipende solo da noi adottare” ha detto Brusaferro, esprimendo soddisfazione in merito ai dati che attestano una forte crescita degli immunizzati nella fascia fra i 20 e i 29 anni. Nonostante il fattore confortante, il presidente dell’ISS si sofferma sulla pericolosità di chi ancora ritiene di riuscire ad accusare bene il colpo in caso di positività al virus. “Sappiamo infatti che c’è il fenomeno del long Covid o persistenza di sintomi e riduzione della funzionalità di alcuni organi – ha messo in guardia. Questa sintomatologia si continua a presentare per settimane e settimane e riguarda percentuali che vanno dal 2% al 13% della popolazione che ha avuto l’infezione”. Per questo motivo resta una priorità rispettare le regole basilari per evitare la propagazione dei contagi.

Il vaccino, da solo, pare non basterebbe, specialmente in caso di variante Delta, come dimostrato dal recente documento del CDC americano. “I dati di cui disponiamo, ricordati anche da Anthony Fauci, dimostrano che i vaccinati, se positivi, possono trasmettere il virus efficacemente. E per questo è necessario mantenere anche per loro la quarantena in caso di contatti stretti con positivi – continua Brusaferro. Il punto è che i vaccinati hanno molte meno possibilità di contrarre l’infezione e quindi anche di trasmetterla, visto che i dati italiani evidenziano una efficacia dell’88%. In questa prospettiva la certificazione verde consente di vivere con maggiore serenità certe situazioni di vita sociale, soprattutto in ambienti chiusi”.

Sulla riapertura delle scuole, il portavoce del CTS ribadisce la centralità del garantire le lezioni in presenza. Obiettivo raggiungibile solo vaccinando il più possibile il personale e gli studenti. Al di là del raggiungimento della completa immunizzazione, non sono per garantire la salute personale ma anche di quella di chi ha patologie che non consentono di sottoporsi all’inoculazione, “si dovrà comunque organizzare la vita scolastica con le misure note, avendo però presente che è necessario gestire anche i momenti di aggregazione prima e dopo le lezioni”.

 

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