venerdì, 26 Aprile 2024

Operai morti per l’amianto, Cassazione assolve 4 manager del Gruppo Fiat. Aurora: “Ingiustizia è stata fatta”

La Corte di Cassazione ha confermato l'assoluzione di Paolo Cantarella, Piero Fusaro e dei manager Giorgio Garuzzo e Giovanni Battista Razelli in relazione alla morte per amianto di 15 operai del Gruppo Fiat.

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Con la sentenza emessa ieri sera, la Corte di Cassazione ha confermato la pronuncia assolutoria della Corte d’Appello di Milano del 2019 nei confronti di Paolo Cantarella, ex ad Fiat; Piero Fusaro, ex presidente Lancia Industriale e dei manager Giorgio Garuzzo e Giovanni Battista Razelli in relazione all’accusa di omicidio colposo per non aver adottato le necessarie cautele a tutela della salute dei lavoratori. Nel frattempo un quarto imputato, Vincenzo Moro è deceduto. I manager coinvolti nel processo hanno ricoperto posizioni di garanzia dal 1974 al 1996.

“Sul diritto alla giustizia per i 15 lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese uccisi dall’amianto, respirato nel loro posto di lavoro, come tutte le consulenze e certificazioni, prodotte dall’Accusa Pubblica e Privata hanno dimostrato, è stata messa una pietra tombale e ingiustizia è fatta, per sempre”. Così Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica e di Aiea – Associazione Italiana Esposti Amianto.

Anche Laura Mara, avvocato dei familiari delle vittime, in merito all’epilogo della vicenda esprime la sua perplessità: “Una sentenza che turba e disorienta, anche alla luce di altre sentenze di Cassazione su processi analoghi, come quella del processo Montefibre 2, in cui la Suprema Corte ha rinviato il processo alla Corte d’Appello di Torino, annullando la precedente sentenza assolutoria per i manager ritenuti responsabili della morte di decine di lavoratori”.

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