La ripresa dell’economia europea potrebbe non essere rapida come si sperava. Ad ostacolarla ci sarebbe un’impennata dei prezzi dell’energia che, secondo le stime di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, per l’Italia porterebbe una “stangata” sulle bollette di elettricità e gas a partire dal primo luglio 2021, in vista dell’aggiornamento trimestrale dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, l’Arera.
“In base ai dati preliminari è possibile stimare per l’elettricità un aumento intorno al 12% e per il gas oltre il 21%, entrambi balzi record mai visti in passato”, ha spiegato Tabarelli: “ciò spinge a prevedere un tasso di inflazione in forte accelerazione nei prossimi mesi”.
L’incremento dovrebbe tradursi in “una tariffa media che si porta a 23,3 centesimi per chilowattora, con una maggiore spesa su base annua di 66 euro” per ciascuna famiglia tipo (ossia con consumi di elettricità di 2700 chilowattora all’anno con una potenza impegnata di 3 chilowatt, solitamente quella di un contatore di un’utenza domestica residente).
Per quanto riguarda il gas, l’aumento è maggiore, con un salto del 21,3% a 89 centesimi per metro cubo per ciascuna famiglia tipo (i consumi medi calcolati sono di 1400 metri cubi anno) con una maggiore spesa di 284,5 euro su base annua, annullando “ampiamente i cali accumulati nel 2020 durante la pandemia”.
“La decisione finale – sottolinea il presidente di Nomisma – è attesa nei prossimi giorni dall’Arera in base alle dinamiche dei prezzi sui mercati internazionali dove è in atto, in effetti, una piccola crisi causata dalla concomitanza di scarsità di offerta, di ripresa dei consumi e di politiche ambientali restrittive”.
“I prezzi del gas – continua – sono quasi raddoppiati rispetto alla scorsa primavera quando fu fatto l’ultimo adeguamento, mentre il caldo sta spingendo sui prezzi dell’elettricità per i maggiori consumi per condizionamento e, in parte, per ripresa economica”. Tra i motivi dei rincari ci sarebbe però anche il prezzo del petrolio, “anche questo tornato a 75 dollari per barile, contro una media di 42 dollari nel 2020”.