È stata ritirata, per fortuna, la goffa campagna promossa dall’Università di Lovanio, a est di Bruxelles, in Belgio, per promuovere corsi di lingua italiana servendosi dello slogan “così non ordinerai più una ‘ndrangheta per dolce”. La frase, quanto meno “poco pensata” è apparsa sui manifesti che campeggiavano per le strade di Bruxelles e dintorni. Nelle scorse ore all’ambasciatore italiano in Belgio, Francesco Genuardi, sono arrivate le scuse dell’Università.
Sul sito dell’ateneo si legge in una nota: “Ovviamente, non era intenzione ferire nessuno. Lo slogan aveva lo scopo solo di incuriosire gli studenti”. E ancora: “Dopo consultazione con l’ambasciata d’Italia in Belgio, Ku Leuven (l’Università di Lovanio ndr) ha quindi deciso da oggi di smettere di usare questo slogan alle fermate degli autobus o sui social media ed esprime il suo rammarico per il risentimento sollevato all’interno della comunità italiana in Belgio”.
Insomma, “sbagliando s’impara”, come ha commentato Vicky Gitto, presidente dell’Art Directors Club Italiano, che per primo aveva puntato il dito contro la campagna. “Speriamo che questa scivolata abbia insegnato agli accademici belgi quanto la comunicazione, soprattutto in un’epoca come la nostra dove tutto è velocissimo e virtuale, sia mestiere serio ma soprattutto che facili scorciatoie per ottenere un po’ di visibilità, soprattutto quando giocano su valori e dignità dei popoli, non devono essere utilizzati neppure per scherzo”. Gitto aggiunge poi che il tema non riguarda solo la comunicazione, quanto l’etica e rispetto.