Inondazioni devastanti stanno mettendo in ginocchio il Pakistan a causa delle piogge monsoniche iniziate nel mese di giugno e il numero delle vittime continua a salire. Secondo i dati diffusi della National Disaster Management Authority, il bilancio è attualmente di 1.162 morti, di cui 384 bambini e 231 donne.
Un terzo del Paese è sotto l’acqua. Oltre 33 milioni di persone sono coinvolte dalle alluvioni e centinaia di migliaia vivono in condizioni disperate senza generi alimentari, milioni di ettari di terreno coltivati sono stati sommersi dall’acqua, distrutti risaie, campi di pomodori, cotone e altre coltivazioni; manca l’acqua potabile, un tetto dove ripararsi e scarseggiano anche le medicine. Lo stato di emergenza è stato richiesto per tutto il territorio, così come sono state avanzate richieste di aiuti internazionali. Intanto ieri, 30 agosto, l’Unchr, agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha chiesto aiuto per rafforzare l’assistenza di emergenza per milioni di persone. “Il Pakistan è inondato dalla sofferenza”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.