lunedì, 17 Giugno 2024

Gaza, bombe su Rafah: 30 vittime civili. Borrell “Lasciamo lavorare Cpi”

Gli ultimi attacchi dell'IDF hanno provocato l'innalzamento del numero delle vittime. Le due parti non riportano la stessa versione dei fatti

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Dopo l’attacco da parte di Hamas di alcuni obiettivi militari a Tel Aviv, la scorsa notte più di 30 civili palestinesi sono stati uccisi da un’incursione aerea dell’IDF su Rafah. La Red Crescent Society palestinese riporta che la maggior parte delle vittime erano rifugiati nel campo di Tal al-Sultan. Al contrario, l’esercito di Gerusalemme afferma che gli obiettivi centrati sono di carattere militare.

La versione di Gaza

Secondo i media palestinesi, le vittime dell’attacco sarebbero per la maggior parte donne e bambini. L’Autorità Palestinese ha richiesto l’intervento immediato della comunità internazionale. La Mezzaluna Rossa palestinese riporta l’incapacità delle strutture ospedaliere di gestire il flusso di vittime, a causa della distruzione del complesso ospedaliero da parte dell’occupazione israeliana. Secondo Hamas, il “massacro” avvenuto nella notte sarebbe diretta responsabilità dell’amministrazione statunitense e del presidente Joe Biden.

La versione israeliana

Secondo l’IDF invece ad essere stati presi di mira e uccisi sarebbero due vertici del gruppo terroristico: Yassin Rabia e Khaled Nagar. I due sarebbero alti funzionari di Hamas dislocati in Giudea e Samaria, proprio dove numerosi soldati israeliani sarebbero stati uccisi da attacchi palestinesi guidati dai due terroristi. Secondo le fonti israeliane, le vittime civili nell’ultimo attacco sarebbero solo una casualità. Sarebbero state uccise da degli incendi appiccatisi casualmente dopo l’attacco aereo, l’incidente sarebbe attualmente in revisione.

Due popoli, due Stati

“Si chiede la soluzione dei due Stati, ma nel mentre i coloni occupano più territori in Cisgiordania. Se vogliamo centrare l’obiettivo dobbiamo impegnarci di più: ascoltiamo le proposte degli amici arabi”. Così si esprime l’Alto Rappresentante UE Josep Borrell, in concomitanza con le accuse di antisemitismo mosse verso la Cpi (Corte penale internazionale). Secondo il funzionario c’è necessità che la Corte possa decidere “senza intimidazioni”, dopo che sia la Knesset che l’amministrazione Biden hanno richiesto delle sanzioni per la Cpi a causa delle sue decisioni.

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