sabato, 27 Luglio 2024

Israele, crimini di guerra: mandato d’arresto per Netanyahu

La corte penale internazionale ha richiesto un mandato d'arresto per il premier israeliano e altre cariche del governo di Gerusalemme

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha richiesto un mandato d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Le accuse sono quelle di “crimini di guerra” e “crimini contro l’umanità” commessi nel corso della nuova ondata del conflitto israelo-palestinese iniziata il 7 ottobre 2023. Khan ha richiesto un mandato d’arresto anche per il leader di Hamas Yahya Sinwar e per altri due vertici del gruppo palestinese, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri e Ismail Haniyeh.

Per la prima volta nella storia della Corte, è un governo alleato degli USA ad essere preso di mira dai prosecutors internazionali. La decisione di Khan mette Netanyahu nella stessa posizione in cui si è trovato Moammar Ghadafi, il capo di stato libico ucciso nel 2011, e l’attuale presidente russo Vladimir Putin, che deve rispondere delle stesse accuse dopo l’invasione russa in Ucraina iniziata nel 2014.

La decisione della Corte

Le fonti israeliane definiscono la decisione della Corte Internazionale “ipocrita e vergognosa”. Secondo le agenzie politiche di Gerusalemme il mandato richiesto da Khan comporta una “scorretta equiparazione di un governo democraticamente eletto e di un gruppo terroristico”. Viceversa, una fonte di Hamas afferma che ciò metterebbe “sullo stesso piano la vittima con il carnefice”.

Il procuratore della Cpi ha richiesto la consulenza di un gruppo di esperti di diritto internazionale, un gruppo “imparziale che sosterrebbe l’esame delle prove e l’analisi legale in relazione alle richieste di mandato d’arresto”. Tra gli esperti figurano personaggi di grande levatura in ambito giuridico internazionale, come Sir Adrian Fulford, Helena Kennedy, Elizabeth Wilmshurst e Danny Friedman. Secondo le parole di Khan, l’analisi di esperti indipendenti sosterrà e rafforzerà le richieste presentate dal suo ufficio in vista dei mandati richiesti.

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