sabato, 27 Aprile 2024

In Italia si parla ancora di Covid, la variante JN.1 sale al 77%: continua il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità

L'Istituto Superiore di Sanità rassicura che, secondo le evidenze disponibili, JN.1 non sembra comportare rischi aggiuntivi per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi co-circolanti.

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Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la variante JN.1 di SarS-Cov-2 continua a dominare la situazione epidemiologica in Italia, raggiungendo una prevalenza significativa pari al 77%. Questo dato è in netto aumento rispetto al 38,1% rilevato nella precedente indagine condotta dall’11 al 17 dicembre.

La variante JN.1, discendente di BA.2.86, è attualmente la variante dominante a livello globale. Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità rassicura che, secondo le evidenze disponibili, JN.1 non sembra comportare rischi aggiuntivi per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi co-circolanti.

Parallelamente, l’Iss segnala una co-circolazione di altre varianti virali, sebbene con una significativa diminuzione di prevalenza. In particolare, le varianti XBB, con un focus sulla variante d’interesse EG.5, presentano una prevalenza nazionale stimata al 7,3%, in calo rispetto al 30,6% riscontrato nella precedente indagine.

L’Istituto sottolinea l’importanza di mantenere un monitoraggio costante delle varianti virali, in particolare quelle caratterizzate da una maggiore trasmissibilità o mutazioni potenzialmente capaci di eludere la risposta immunitaria. Questo monitoraggio dovrebbe avvenire in coerenza con le raccomandazioni nazionali e internazionali, nonché in base alle indicazioni ministeriali.

Nell’attuale scenario, l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda un’attenzione continua e una vigilanza costante per garantire una gestione efficace della situazione epidemiologica, adattandosi alle dinamiche delle varianti virali in circolazione.

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