venerdì, 19 Aprile 2024

Israele, il popolo che ha eletto Netanyahu scende in campo: “Abbiamo votato la riforma”

Come si vede sui media locali, molti manifestanti tenevano in mano cartelli con scritto "Sono un cittadino di seconda classe", facendo riferimento al fatto che il voto del popolo, favorevole alla riforma, debba essere rispettato. Qualcuno ha sostenuto "Stanno rubando le elezioni", indicando nelle manifestazioni anti-Netanyahu un modo poco democratico per evitare la riforma della giustizia.

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A scendere in campo, a manifestare, adesso sono i sostenitori di Benjamin Netanyahu, Primo ministro di Israele alla guida di un Governo eletto dal popolo ebraico. Nella giornata di ieri, 30 marzo, circa 20mila persone hanno marciato in sostegno dei piani di riforma giudiziaria voluta dalla coalizione di maggioranza ed approvata in prima istanza dalla Knesset, il Parlamento israeliano. A causa della crescente pressione pubblica messa in atto da un’ondata di manifestanti d’opposizione, il leader del Likud ha sospeso la legislazione giudiziaria e aperto un dialogo con la sinistra ed alcune frange della destra nazionalista e sionista, contrarie alla riforma; a far storcere il naso agli avversari di Netanyahu sarebbe il pericolo, secondo loro, che il Paese possa cadere in una dittatura. Adesso, però, gli elettori che hanno espresso preferenza per l’attuale Primo ministro in virtù della promessa di riforma della giustizia, chiedono che il loro voto venga rispettato, nel nome della democrazia.

La manifestazione è stata organizzata a Tel Aviv, dall’organizzazione Im Tirtzu, come riferito da The Times of Israel, ed è stata chiamata “Marcia per la libertà“. Avrebbe come obiettivo, secondo i sostenitori, di combattere le pressanti restrizioni dell’Alta Corte, che Netanyahu vorrebbe appunto limitare dando maggiore potere al Parlamento e rendere così più flessibile l’operato del Governo eletto. Come si vede su social e media locali, molti manifestanti tenevano in mano cartelli con scritto “Sono un cittadino di seconda classe“, facendo riferimento al fatto che il voto del popolo, favorevole alla riforma, debba essere rispettato. Qualcuno ha sostenuto “Stanno rubando le elezioni“, indicando nelle manifestazioni anti-Netanyahu un modo poco democratico per evitare la riforma della giustizia. Intravisti anche striscioni di forte critica al presidente americano Joe Biden.

La marcia si è poi diretta verso l’Aylon Highway, bloccando il traffico, imitando la tattica dei manifestanti anti-riforma utilizzata nei giorni scorsi. La Polizia israeliana è dovuta intervenire con diversi agenti e sarebbero stati registrati una decina di arresti, secondo quanto riferiscono le fonti locali. Durante il corteo, i sostenitori del Likud hanno circondato il giornalista Moti Kastel, favorevole alla riforma, ed hanno applaudito e cantato il suo nome. The Times of Israel ha riportato il commento di un manifestante: “I risultati non contano, perché il sistema giudiziario annulla il processo democratico, hanno troppo potere” avrebbe dichiarato.

Sarebbero accaduti, come riportato dalle fonti locali, alcuni episodi che hanno visto i manifestanti urlare insulti contro gli arabi ed inneggiare alla memoria di Meir Kahane, defunto rabbino estremista. Allo stesso modo degli avversari di Netanyahu, inoltre, i sostenitori della riforma hanno molestato ed inseguito alcuni giornalisti.

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