sabato, 20 Aprile 2024

Derisa e picchiata perché indossa il velo, mamma bengalese non ci sta e denuncia tutto: “Portare il niqab non è reato”

Una giovane donna bengalese di 29 anni, moglie di un imam, sarebbe stata presa brutalmente a calci e a pugni solamente perché indossava il velo. Prognosi di almeno 5 giorni per la vittima che ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri. 

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Ero andata a trovare mia cognata. Quando sono uscita, mi sono fermata un momento nel portone con i bambini ad aspettare che mio marito e mio papà ritornassero. E lì mi sono accorta che due donne italiane, sui quarant’anni, mi guardavano, ridevano e dicevano ad alta voce che ero mascherata come un fantasma“. È il racconto di Sanuara, giovane mamma bengalese di 29 anni insultata, picchiata e umiliata mentre si stava recando da alcuni parenti perché indossava il classico niqab, vale a dire il velo sul viso da cui si intravedono solamente gli occhi. È successo mercoledì scorso, 7 dicembre, a Marghera, località del Comune di Venezia.

Mi offendevano e usavano parole pesanti per via del niqab che indosso, essendo di religione musulmana. Una delle signore italiane è venuta dritta contro di me provocandomi. Toccami che ti faccio vedere io, diceva. Io non ho mosso un dito e quella mi ha sferrato un calcio sulla gamba, facendomi cadere in ginocchio“, ha aggiunto Sanuara. Prognosi di almeno 5 giorni per la vittima che ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri. La giovane mamma, ancora sotto choc per quanto accaduto, ha ricevuto tanta solidarietà da parte della comunità che si è schierata con lei promettendo proteste e mobilitazioni. “Portare il velo non è reato: è un diritto costituzionalmente garantito. È ora di smetterla di terrorizzare le donne musulmane che portano il velo“, si legge in un manifesto.

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