sabato, 20 Aprile 2024

I giorni che fanno la storia dello sport, 26 novembre 1996: la Juventus è sul tetto del mondo

Il 26 novembre 1996 la Juventus si aggiudicava la seconda Coppa Intercontinentale della sua storia battendo il River Plate 1 a 0. Un giovanissimo Del Piero, suo il gol vittoria, divenne imperatore per una notte.

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Ottavo appuntamento della rubrica “I giorni che fanno la storia dello sport”, che ritorna dopo l’impresa di Interlagos del 21 ottobre 2007. La data da segnare in rosso è quella del 26 novembre 1996, quando la Juventus, grazie ad una girata di Del Piero, batté per 1 a 0 il River Plate nella finale di Coppa Intercontinentale.
Quel giorno coincide anche con l’ultimo successo all’estero della Vecchia Signora, incapace da allora di vincere al di fuori dei propri confini, nonostante le cinque finali di Champions League raggiunte nel frattempo.

Correva l’anno – 1996

In Italia il 1996 viene ricordato per l’incendio che distrusse il teatro La Fenice a Venezia e l’alluvione della Versilia. Dopo 1100 giorni di prigionia, Pietro Pacciani venne dichiarato innocente sui fatti del Mostro di Firenze, fu invece arrestato Giovanni Brusca, esecutore materiale della Strage di Capaci.
Nello stesso anno si consumò la tragedia di Portopalo, con 283 morti e 27 dispersi nelle acque siciliane, e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, vittima innocente della mafia. In politica è Romano Prodi ad aggiudicarsi le elezioni con il Partito dell’Ulivo.

Nel mondo viene lanciato il Nintendo 64 e il primo videogioco della F1, nasce la Pecora Dolly e Fidel Castro visita il Vaticano. Negli USA viene rieletto Bill Clinton, in Inghilterra Lady Diana perde il titolo di Sua Altezza Reale in seguito al divorzio da Carlo III, mentre una bomba distrugge una parte del centro storico di Manchester, ferendo oltre 200 persone.

Nello spettacolo il mondo della musica è scosso dallo scioglimento dei Take That e dalla morte, in seguito ad una sparatoria, del rapper Tupac. “Vorrei incontrarti tra 100  anni” di Ron e Tosca vince il Festival di Sanremo, mentre gli Articolo 31 spopolano con la hit “Tranqi Funki”.
Al cinema escono Space Jam e Braveheart, quest’ultimo capace di vincere cinque premi Oscar. Statuetta anche per il Postino di Massimo Troisi, che porta a casa il premio per la migliore colonna sonora.

Nello sport è l’anno degli Europei inglesi e del debutto in 125cc da parte di Valentino Rossi. L’americano Michael Johnson batte per due volte il record del mondo nei 200 metri, Myke Tyson riconquista il titolo dei pesi massimi sconfiggendo al terzo round Frank Bruno.
In Serie A, il Milan vince il 15esimo scudetto, mentre la Juventus trionfa in Champions League contro l’Ajax. I bianconeri sconfiggono i Lancieri ai tiri di rigore, diventando campioni d’Europa per la seconda volta nella loro storia.
La vittoria della coppa dalle grandi orecchie permette alla Juventus di giocare la Coppa Intercontinentale a Tokyo, contro gli argentini del River Plate.

Il cammino per Tokyo

La Juventus 1996/1997 si ritrova una rosa fortissima, con Marcello Lippi che può fregiarsi di campioni del calibro di Del Piero, Zidane, Conte, Boksic e un giovanissimo Bobo Vieri. L’ossatura è rimasta pressoché quella che sette mesi prima ha vinto la Champions League nella finale di Roma contro l’Ajax.
La Vecchia Signora con il successo sull River Plate dà inizio ad un’annata eccezionale, tanto da vincere poi la Serie A, la Supercoppa Uefa e arrivare in finale nella Champions League. Nel ’97 purtroppo i bianconeri non riescono a bissare il successo di dodici mesi prima, capitolando contro il Borussia Dortmund.

Il River Plate, capitanato dall’esperto Ramon Diaz, ha avuto accesso alla finale dell’Intercontinentale grazie alla vittoria in Copa Libertadores (l’equivalente sudamericana della nostra Champions League). Nel doppio confronto contro i colombiani dell’America de Cali, i Millonarios riescono a ribaltare l’1 a 0 dell’andata; decisiva la doppietta di Crespo nel ritorno al Monumental di Buenos Aires, che regala la seconda Copa ai biancorossi.
Quell’anno il River Plate si trova in stato di grazia in Argentina, come dimostrano le vittorie nel campionato di Apertura e Clausura. La Banda annovera tanti grandi nomi: Aymar, Almeyda, Francescoli, Gallardo, Solari e il futuro interista Julio Cruz.
I successi tra le proprie mura concedono inoltre al River Plate il primo posto nel ranking IFFHS, diventando la prima squadra argentina a riuscirci.

Alessandro Del Piero – Imperatore per una notte

La finale di Coppa Intercontinentale, giunta alla 35esima edizione, si gioca allo Stadio Nazionale di Tokyo, alle 19:10 locali, le 11:10 italiane. La Juventus aveva già vinto la competizione undici anni prima ai danni dell’Argentinos Juniors; l’anno successivo, nel 1986, fu invece proprio il River Plate ad avere la meglio sui romeni della Steaua Bucarest.
Le due compagini arrivano alla serata nipponica con un trionfo a testa nella competizione, maturato a dodici mesi di distanza l’uno con l’altro. Ulteriore curiosità dell’evento è la premiazione del miglior giocatore della partita, al quale fu regalata una vettura Toyota, principale sponsor del torneo.

Al fischio d’inizio dell’arbitro brasiliano Rezende segue una gara simile ad una partita a scacchi. Gli uomini di Lippi sono i più vivaci e hanno il pallino del gioco, con le migliori occasioni che passano per i piedi di Boksic e Zidane.
Nonostante i vari arrembaggi, il risultato rimane fermo sullo 0 a 0, ma il River Plate a pochi minuti dalla fine rischia di beffare la Juventus con l’unico tiro in porta. Il mai domo Ortega infatti disegna un pallonetto dolcissimo, anticipando Peruzzi che intanto lo travolge, ma la parabola si infrange contro la traversa.

A dieci minuti dalla fine, con squadre e tifosi mentalmente ai tempi supplementari, i bianconeri rompono l’equilibrio. Lo fanno da calcio d’angolo, battuto sapientemente da Di Livio, uno dei migliori in campo.
Il Soldatino effettua un cross ad uscire trovando la spizzata di Boksic, il tocco è provvidenziale perché serve Del Piero, smarcato sul secondo palo. È il momento di scrivere la storia.
Il 10 juventino stoppa il pallone e calcia sul palo opposto con una rapidità d’esecuzione invidiabile, trafiggendo il portiere Bonano ed Estrada, che si trova a difendere quell’angolo di porta.

Alex è un fiume in piena, corre e sbraccia come un forsennato in direzione della panchina, mentre i suoi compagni di squadra lo sommergono di abbracci.
Nonostante il tentativo d’orgoglio del River nel finale, il risultato non cambia: la Juventus è sul tetto del mondo per la seconda volta nella sua storia. Era il 26 novembre 1996, la sera in cui il 22enne Del Piero divenne imperatore del Giappone ed entrò definitivamente nel cuore di tutti gli juventini.

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