venerdì, 29 Marzo 2024

I giorni che fanno la storia dello sport, 21 ottobre 2007: l’ultimo mondiale Ferrari

Il 21 ottobre 2007 coincide con l'ultima vera grande gioia dei tifosi Ferrari. Nel pazzo pomeriggio di Interlagos, quindici anni fa Kimi Raikkonen diventava campione del mondo con il Cavallino.

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Il settimo appuntamento della rubrica “I giorni che fanno la storia dello sport”, dopo il 15 ottobre 1972, è dedicato al 21 ottobre 2007. Nella stagione più pazza degli anni ’00, Kimi Raikkonen vince il campionato del mondo di F1 all’ultima gara, battendo per un punto le due McLaren di Hamilton e Fernando Alonso.
Iceman, in quel pazzo pomeriggio di Interlagos, riesce a vincere un mondiale impossibile. Basti pensare che a metà stagione il finlandese era quarto in classifica, lontano oltre venti lunghezze dai due piloti della scuderia di Woking.

Correva l’anno – 2007

Distante appena quindici anni, il 2007 viene ricordato come l’anno dell’innovazione tecnologica, grazie alla nascita dell’iPhone, della PlayStation 3 e del Nintendo DS. Bogotá viene nominata Capitale del libro; nel difficile contesto di Kabul viene rapito il giornalista Mastrogiacomo, mentre Nicolas Sarkozy diventa Presidente della Repubblica francese.
In Italia è l’anno di nascita del PD, ma anche dell’atto vandalico di un dimostrante futurista che colora di rosso l’acqua della Fontana di Trevi. Poche settimane dopo il Belpaese viene scosso dal terribile omicidio di Perugia, dove in circostanze sospette perde la vita la studentessa inglese Meredith Kercher.

Nel mondo dello spettacolo Simone Cristicchi si aggiudica San Remo con “Ti regalerò una rosa”, mentre Fabrizio Moro con “Pensa” vince l’edizione Nuove proposte. Al cinema escono pellicole del calibro di “American Gangster”, “Io sono leggenda” e “Non è un paese per vecchi”.
Nello sport il Milan diventa il Club più titolato al mondo grazie alla vittoria di Champions League, Supercoppa Uefa e Mondiale per Club, i cugini dell’Inter si aggiudicano invece il Tricolore per il secondo anno di fila. Ai successi con il Diavolo, Kakà aggiungerà anche la Copa America con il Brasile, che pochi mesi più tardi significherà Pallone d’oro.
Nel tennis, Federer vince per la quinta volta consecutiva Wimbledon, mentre la Ducati di Casey Stoner è sul tetto del mondo in Moto GP. Danilo Diluca vince il Giro d’Italia, mentre l’Italvolley femminile è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia.

Il mondiale più pazzo di sempre

La stagione sportiva della F1 si apre con la fine del Patto della Concordia, che determinava la fornitura unica da parte di Bridgestone per gli pneumatici delle monoposto fino al 2010. Le scuderie invece sono intente a sparigliare le carte, per contrastare il doppio successo consecutivo dell’asturiano Alonso alla guida della Renault capitanata da Flavio Briatore.

Quell’anno il due volte campione del mondo passa alla McLaren, con la scuderia di Woking che ingaggia anche Lewis Hamilton. Si tratta di un evento unico, per la prima volta nella sua storia la F1 aveva un pilota di colore.
È inoltre una stagione molto triste per la Ferrari e i ferraristi, che si separano da Michael Schumacher dopo dieci anni. Il campionissimo tedesco si ritira dal mondo delle corse, salvo poi ritornare in pista quattro anni più tardi.
Al suo posto viene chiamato Kimi Raikkonen, che, insieme al compagno di squadra Massa, dà vita ad un serratissimo testa a testa con i due piloti McLaren. Se il pilota brasiliano al termine della stagione deve accontentarsi della medaglia di legno, il finlandese chiude invece primo a dispetto di ogni pronostico.

Alla vigilia dell’annata infatti la previsione per il mondiale strizza di più l’occhio alla McLaren che non alla Ferrari. I contrasti interni tra i due piloti McLaren però fanno guadagnare punti importantissimi alla Rossa.
La testimonianza evidente di quell’harakiri interno è il GP di Montecarlo, quando Hamilton viene tenuto volutamente dietro Alonso. Ulteriore episodio è l’ostruzione dello spagnolo durante le qualifiche in Ungheria, che blocca il giro lancio di Hamilton, lasciandolo in coda come un’automobilista ad un casello autostradale.

Tra i vari dissapori, si arriva così all’ultima gara del mondiale. A San Paolo la classifica recita: Hamilton 107, Alonso 101, Raikkonen 100.
La domenica la prima fila è tutta McLaren, con i due piloti che, allo spegnimento dei semafori, fanno a sportellate. Hamilton ha la peggio ed esce fuori strada, perdendo posizioni preziose; al giro successivo accusa un problema al cambio e scivola in 18esima piazza.
La Ferrari fiuta l’impresa e compie il miracolo durante il pit stop, riuscendo a far uscire Raikkonen davanti ad Alonso. Iceman difenderà la posizione fino alla fine e, complice la settima piazza di Hamilton, si laurea campione del mondo con un punto di vantaggio sui due piloti McLaren, entrambi appaiati a 109.
La Ferrari è sul tetto del mondo tre anni dopo l’ultima volta.

Il protagonista – Kimi Raikkonen

Autore di quel miracolo sportivo è Kimi Raikkonen, pilota finlandese al settimo anno in F1. Ironia della sorte, Iceman vince il titolo al primo anno con la Ferrari, dopo cinque stagioni passate a bordo della McLaren, in cui sfiora la corona nel 2003 e nel 2005.
Nella stagione 2007 Kimi vince la gara inaugurale a Melbourne, per poi rimanere a digiuno nelle successive sette contese. In Francia e Inghilterra il finlandese ritrova il gradino più alto del podio, ma saranno decisive le tre vittorie nelle ultime quattro dispute.

Dal GP del Belgio Kimi entra in modalità rullo compressore, trionfando a Spa, ma soprattutto a Shangai e Interlagos. Alle sei vittorie stagionali si aggiungono 12 podi, tre pole position e sei giri veloci.
Seppur in secondo piano, è da sottolineare anche il grande contributo di Felipe Massa, capace di vincere tre gare, andare dieci volte a podio e centrare per sei volte la pole position e fare altrettanti giri veloci. Questo permette alla Ferrari di aggiudicarsi, oltre al mondiale piloti, anche il mondiale costruttori.

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