sabato, 20 Aprile 2024

Cop27, mea culpa di Biden per le scelte di Trump sul clima: “Mi scuso per l’uscita dall’Accordo di Parigi”

Il Presidente ha sottolineato la necessità di invertire la rotta verso l'inferno, riprendendo le parole del Segretario Generale Guterres. Nel suo discorso anche accenni alla Guerra in Ucraina e alle conseguenze che ha comportato per energia e crisi alimentare.

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Il mio impegno sul clima è incrollabile, faremo la nostra parte per evitare l’inferno climatico“. È molto chiaro il Presidente Biden nell’attesa conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di oggi, venerdì 11 novembre, alla Cop27, in occasione della Giornata della Decarbonizzazione.

Esordendo, ha ricordato il figlio, Beau Biden, vista la coincidenza del suo discorso alla Cop27 con il giorno in cui negli Usa si ricordano i veterani di guerra. Ha poi ringraziato John Kerry, inviato speciale presidenziale per il clima, per il suo lavoro ed è quindi entrato nel vivo del discorso. “La missione è invertire la rotta per evitare la catastrofe. È un imperativo per il futuro prossimo, ma è anche quello per il quale verremo ricordati dalla Storia”. La crisi climatica riguarda la sicurezza umana, ambientale ed economica ed è vissuta in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, che, come ricorda, hanno visto nei mesi e anni scorsi incendi e siccità nella costa Ovest e tornado e allagamenti lungo quella Est. Ha tenuto a ricordare uno dei maggiori successi della sua amministrazione, l’Inflation Reduction Act, che comprende anche il più grande pacchetto di spesa per il clima nella storia americana: 369 miliardi di dollari riservati alla transizione energetica. Ma si è anche scusato per la decisione che il suo predecessore, Donald Trump, aveva preso di lasciare l’accordo sul clima di Parigi.

La posizione degli USA che emerge dal discorso è molto chiara: gli Stati Uniti raggiungeranno gli obiettivi fissati entro il 2030, riducendo le emissioni del 50-52% e aiuteranno altri Paesi in difficoltà ad accelerare la transizione ecologica. Perché, come afferma: “Non possiamo più usare la scusa dell’ignoranza rispetto alle conseguenze delle nostre azioni”. Esempi di questa volontà di aiuti internazionali che cita sono il finanziamento di 2 miliardi di dollari al governo dell’Angola per avviare progetti nel campo dell’energia solare e la collaborazione con la Germania per finanziare con 500 milioni di dollari la transizione dell’Egitto, Paese ospite della Conferenza.

Biden non ha però toccato chiaramente il tema caldo dell’aiuto economico ai Paesi più deboli che subiscono le conseguenze del cambiamento climatico, il cosiddetto Loss and Damage. Argomento che è stato alla base di molte manifestazioni di attivisti sia nella giornata di ieri, giovedì 10 novembre, che nella mattina di oggi. Ha annunciato però il raddoppio dell’impegno per il fondo per l’adattamento climatico, con la cifra di 150 milioni destinati all’Africa.

Ha invece affrontato il tema della Guerra in Ucraina, dal lato delle conseguenze energetiche e alimentari che essa ha avuto: “La guerra brutale della Russia contro l’Ucraina ha esacerbato la crisi alimentare“. Il conflitto “accresce l’urgenza” di abbandonare i combustibili fossili, ma solo aiutando i Paesi in via di sviluppo che ne sono più legati ad avviarsi verso la transizione. “Se li aiutano nel settore del carbonio non c’è motivo per cui non li possano aiutare sull’energia verde“. Condizione imprescindibile è però che le Nazioni lavorino in sinergia: “Per piegare permanentemente la curva delle emissioni, ogni Paese deve fare un passo avanti“.

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