martedì, 23 Aprile 2024

Napoli, violenza sessuale nel porto: la vittima è una poliziotta. Post di Salvini. Fratelli d’Italia: “Pene esemplari”

Matteo Salvini da Facebook ha posta: "Stupro e tentato omicidio su una poliziotta a Napoli, arrestato cittadino straniero. Chi violenta una donna o un bambino, deve essere messo in condizione di non farlo più, per il resto dei suoi giorni". Solidarietà da mondo politico e Istituzioni.

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È una giovane poliziotta la vittima della violenza sessuale avvenuta questa notte nel porto di Napoli. La donna, che aveva appena terminato il turno di servizio in Commissariato e si stava dirigendo a recuperare l’automobile, è stata colpita con un sasso da un uomo che ha prima tentato di strangolarla e poi l’ha violentata. È stata la stessa agente a contattare i colleghi del 113 e aiutare a identificare quello che sarebbe l’aggressore, un cittadino bengalese irregolare con precedenti. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e tentato omicidio. La vittima è stata ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli e dimessa nella mattinata di oggi, giovedì 20 ottobre.

La notizia ha portato subito a diverse reazioni da parte di esponenti politici locali e nazionali. Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha contattato il Questore del capoluogo campano Alessandro Giuliano, esprimendo la sua solidarietà e quella dell’Amministrazione comunale all’agente vittima della violenza. Il primo cittadino ha inoltre ribadito l’impegno e la volontà del Comune a collaborare per la sicurezza della città. Matteo Salvini, dalla sua pagina Facebook, ha commentato: “Stupro e tentato omicidio su una poliziotta a Napoli, arrestato cittadino straniero. Chi violenta una donna o un bambino, deve essere messo in condizione di non farlo più, per il resto dei suoi giorni“. Fratelli d’Italia ha dato invece spazio sul profilo Twitter ufficiale a una dichiarazione del proprio deputato Marco Cerreto: “Massima solidarietà e vicinanza alla poliziotta ferita e violentata nella notte al porto di Napoli aver svolto il turno di servizio. Per l’aggressore, un bengalese irregolare, si applichino pene esemplari“.

Stella Cappelli, Segretario Generale vicario del sindacato di Polizia Federazione sindacale di Polizia Fsp, ha commentato: “Oggi non possiamo che stringerci alla collega brutalmente aggredita a Napoli, manifestandole tutta la solidarietà possibile nella convinzione che il suo valore e il suo coraggio, assieme alla vicinanza di familiari, colleghi e dei cittadini onesti di questa città, l’aiutino a superare questo momento così difficile e traumatico. L’ennesima barbarie che funesta il capoluogo, quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali, riporta prepotentemente sul tavolo una ‘questione sicurezza’ che tormenta la città e la sua provincia, frustrando insopportabilmente la libertà, l’incolumità e la serenità della gente, ostaggio di pericoli di ogni sorta e di delinquenti che sembrano spadroneggiare. Una questione che richiede più che mai un intervento forte, diretto e concreto, che consenta allo Stato di riaffermare la propria autorevolezza, garantendo ordine e legalità. Le istituzioni e i propri rappresentanti, ad ogni livello, sono chiamati ad adeguare senza se e senza ma le proprie scelte politiche e operative alle singolari e complesse esigenze di un contesto territoriale che richiede misure straordinarie“.

Sulla vicenda è intervenuto anche Mauro di Giacomo, Segretario provinciale della Fsp Napoli: “Di fronte a continui fatti così terribili i primi a soffrire sono proprio i poliziotti che spendono le proprie energie a servizio della gente, ben coscienti che la lotta a illegalità, delinquenza così diffuse è spesso impari, e che anzi, spesso, proprio loro ne rimangono vittime. Non è la prima volta che lanciamo un allarme rispetto a una città metropolitana che presenta sfide uniche per complessità, varietà e per livello di violenza. È inutile lasciare passare ‘l’acqua sotto ai ponti’, come se con il tempo ci si dovesse abituare a questo livello di precarietà. Nel panorama italiano Napoli si distingue per la complessità della gestione della sicurezza, e bisogna avere il coraggio di assumere iniziative altrettanto uniche per sostenerne gli abitanti e anche gli operatori in divisa che ogni giorno scendono in strada a combattere come se andassero in guerra“.

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