sabato, 27 Aprile 2024

Gas, Ue lontana da accordo su price cap: Berlino attiva Fondo da 200 miliardi di euro

Il Consiglio dei ministri dell'Energia che si terrà oggi, 30 settembre, a Bruxelles potrebbe non risolvere la questione del tetto al prezzo del gas naturale perché i Paesi membri sono lontani da un accordo in merito. Ben 15 Stati, fra cui Italia e Francia, sono a favore di un "price cap generalizzato".

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Non siamo neanche lontanamente vicini ad un consenso sul price cap, è meglio concentrarci sulle cose che ci uniscono, non su quelle che ci dividono“, ha così chiosato una fonte diplomatica dell’Unione europea in vista del Consiglio dei ministri dell’Energia Ue che si riunirà straordinariamente oggi, 30 settembre, a Bruxelles. Un vertice che probabilmente si risolverà in un nulla di fatto, in quanto i Paesi membri non hanno trovato ancora alcun accordo sul tetto al prezzo del gas naturale, nonostante 15 Stati, fra cui Italia e Francia, abbiano già chiesto alla commissaria all’Energia Kadri Simson di studiare un piano ben preciso su un “price cap generalizzato“.

Stando al diplomatico Ue, discutere del tetto al prezzo del gas equivale a “uno spreco di tempo”, in quanto vi sono Paesi in completo disaccordo, e quei 15 Stati firmatari della lettera a favore della manovra pare abbiano comunque “idee diverse” su come affrontare la crisi. Resta il fatto che gli altri 12 Paesi membri non siano disposti per ora a fissare un tetto massimo. Sembrerebbe non si possa dare per scontato nemmeno il price cap limitato al gas russo, nonostante Mosca si sia dimostrata un “partner inaffidabile e non civilizzato”, e qualora dovesse essere fissato l’operazione risulterebbe “abbastanza irrilevante”, in quanto le importazioni energetiche dalla Federazione sono radicalmente calate dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Altra soluzione con fornitori di gas “credibili”

Bisognerà attendere la riunione del Consiglio europeo che si terrà a Praga martedì prossimo, 4 ottobre, per discutere di un’altra soluzione che prevedrebbe trattative con alcuni fornitori di gas “credibili” per riuscire ad abbassare il prezzo. In questa sede verrà discussa anche la possibilità di individuare un nuovo listino di riferimento anti-speculazione per la quotazione del gas rispetto al TTf di Amsterdam. Si tratta, però, di piani che verrebbero attuati in un largo arco di tempo.

Germania attiva Fondo di Perequazione da 200 miliardi di euro

Il Governo tedesco ha annunciato di aver riattivato un Fondo di Perequazione economica da 200 miliardi di euro e questo ha provocato non pochi turbamenti negli altri Paesi membri, che hanno ben compreso quanto Berlino voglia intraprendere un percorso autonomo rispetto alla crisi energetica in atto. La Germania ha intenzione di attuare un finanziamento per la riduzione delle bollette elettriche fissando un tetto al prezzo dell’energia, i costi che supereranno quel tetto verranno pagati dallo Stato tedesco. Ma il piano del cancelliere Scholz potrebbe rivelarsi un enorme buco nell’acqua, perché punterebbe su una maggiore spesa delle casse pubbliche, invece che una limitazione della produttività delle aziende manifatturiere ed energivore.

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