venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, razzi russi su convoglio umanitario: 23 morti e 28 feriti. Putin firma indipendenza di Kherson e Zaporizhzhia

Stamattina, 30 settembre, i russi hanno colpito un convoglio umanitario civile a Zaporizhzhia, causando 23 morti e 28 feriti. Nella notte sono piovuti missili Iskander su Dnipro: un morto e cinque feriti. Stesso martirio a Mykolayiv, dove i nemici hanno colpito un edificio, lasciando la gente sotto le macerie. Oggi si terrà un Consiglio di sicurezza Onu a new York per condannare i referendum nel Donbass.

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Giorno 219. L’Ucraina anche oggi, 30 settembre, si è svegliata più ferita; questa mattina alcuni razzi russi hanno colpito un convoglio umanitario civile che stava per uscire da Zaporizhzhia. “Le persone erano in fila per lasciare il territorio temporaneamente occupato, per prendere i loro parenti e portarli via”, ha affermato via Telegram il capo regionale militare Oleksandr Starukh, citato dall’agenzia di stampa Unian. Quest’ultimo ha reso noto che sarebbero al momento 23 i morti e 28 i feriti. Intanto il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov ha fatto sapere che la gente sta lasciando Zaporizhzhia recandosi nei territori occupati per consegnare medicine e aiutare parenti, cercando poi di tornare indietro. I social pullulano di video dei morti e feriti in mezzo alle strade a seguito del raid, segni evidenti del fatto che il convoglio sarebbe stato attaccato una dozzina di volte.

Cresce la preoccupazione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che continua a monitorare la situazione nei pressi della centrale nucleare. L’Aiea ha fatto sapere su Twitter che i tecnici presenti nello stabilimento sono stati informati “di altre due esplosioni di mine fuori dalla recinzione perimetrale dell’impianto, il che fa salire a cinque il totale delle esplosioni di questa settimana”. “Il 28 settembre, c’è stato un bombardamento nell’area di un canale che trasportava l’acqua all’impianto per il suo sistema di raffreddamento, fondamentale per la sicurezza nucleare. Non ha causato alcun danno – prosegue la nota -. La seconda esplosione è avvenuta alle 13 del 29 settembre a circa 500 metri dall’unità del reattore 1. Non ci sono stati gravi danni, ma saranno condotte ulteriori indagini”.

Nella notte missili Iskander su Dnipro: un morto e 5 feriti

Lo stesso inferno si è scatenato a Dnipro nella notte appena trascorsa: le truppe nemiche hanno colpito il territorio con missili Iskander, uccidendo una persona e ferendone cinque. A seguito del raid è stata distrutta un’azienda di trasporto locale e sono stati bruciati nell’incendio divampato dopo l’esplosione ben 52 autobus, altri 98 hanno subito dei danni. Stando alle informazioni emerse dall’amministratore militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznchenko, riportato dall’agenzia di stampa Ukrinform, sono stati colpiti anche diversi palazzi, una scuola ed alcuni edifici amministrativi.

Esplosioni a Mykolayiv: civili sotto le macerie

Purtroppo anche a Mykolayiv sale il bilancio di distruzione. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre, i soldati di Putin hanno bombardato un edificio residenziale e pare vi siano civili sotto le macerie. “Potenti esplosioni. Rimanete nei rifugi“, ha scritto sulle sue pagine social il governatore Vitaly Kim, citato dall’agenzia di stampa Ukrainska Pravda. Il primo cittadino Oleksandr Sienkevych ha spiegato che gli occupanti hanno colpito un quartiere in cui vivono solo civili e a seguito dei bombardamenti è esploso un incendio nella zona.

Putin firma l’indipendenza di Kherson e Zaporizhzhia

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato i trattati con cui riconosce l’indipendenza delle regioni occupati di Zaporizhzhia e Kherson, a seguito del sì al referendum per l’annessione dei territori alla Federazione ottenuto nel Donbass. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa Tass. La Russia aveva già riconosciuto come indipendenti da Kiev le altre due repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Per domani, 1 ottobre, è prevista la cerimonia ufficiale di annessione unilaterale delle quattro regioni del Donbass al Cremlino; i referendum appena svolti continuano a essere ritenuti farse e operazioni illegali dall’intera comunità internazionale.

Oggi Consiglio sicurezza Onu per condannare referendum

Nella giornata odierna si terrà un Consiglio di sicurezza dell’Organizzazioni delle Nazioni Unite, convocato urgentemente per condannare i referendum. Il summit avverrà a New York alle 15 locali, ovvero le 20 in Italia, e si svolgerà proco prima di un altro attesissimo incontro sulle fughe di gas del Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. La notizia è stata resa nota dalla presidenza francese del Consiglio.

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