venerdì, 29 Marzo 2024

M5S e Governo, Conte: “Lasciamo se non si affrontano questioni urgenti che poniamo”

Conte è stato oggi ospite a DigithON 2022. Ha risposto ad alcune domande e si è espresso riguardo al documento presentato a Draghi. "All'interno non ci sono né bandierine né un libro dei sogni, ci sono richieste urgenti per il Paese. Se c'è determinazione ad affrontare adesso, ok, altrimenti noi lasciamo, ma per responsabilità".

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Dopo l’incontro tra Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi, in cui il leader dei pentastellati ha garantito la disponibilità a restare nel Governo a patto che il Presidente del Consiglio soddisfi alcune richieste, oggi 8 giugno, Conte ha parlato a Bisceglie del documento consegnato a Draghi da parte del M5S, durante un intervento come ospite a DigithON 2022. All’interno “non troverete né bandierine né un libro dei sogni, ma le urgenze che il Paese ha in questo momento. Se di fronte a queste urgenze, che fotografano una situazione serissima e drammatica, non arriva una risposta” dal premier, “dal nostro punto di vista non ci sono le condizioni per condividere una responsabilità di Governo in principi decisionali dove noi fin qui siamo stati marginali”, ha espresso in maniera perentoria.

Il leader dei pentastellati ha incalzato con tono deciso: “Non è tanto lamentarsi della marginalità, ci sta, siamo in un Governo di unità nazionale, ma il vero discrimine per lasciare o restare è legato a quelle richieste urgenti che poniamo“. Ha poi continuato: “C’è la concreta determinazione ad affrontarle adesso? Altrimenti la situazione per il Paese peggiorerà. Se la risposta è sì, allora noi ci siamo, ma se la risposta è no, noi lasciamo, ma per responsabilità“. Riguardo l’ipotetica votazione fissata per il mese di aprile, come previsto da Enrico Letta, ha dichiarato: “Non mi permetto di fare previsioni, non sono il Presidente della Repubblica, né ho la palla di vetro”, sottolineando poi il suo compito: “Lavorare per assicurare i diritti dei cittadini. Io sono molto sereno, perché non sto dicendo che faccio cadere il Governo se non c’è il ponte di Messina o se non si assumeranno 300 esperti per il Pnrr. C’è una responsabilità che non riguarda Giuseppe Conte, ma una forza politica che ha sempre agito con responsabilità; una forza, una comunità, che a volte fa confusione o può sembrare eccentrica, ma che ha ben chiaro cosa significa avere una responsabilità nei confronti degli italiani. Io e la mia comunità in questo siamo all’unisono, sulla stessa lunghezza d’onda”, ovvero quella “della chiarezza politica“.

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