venerdì, 26 Aprile 2024

Caparezza, la convivenza con l’acufene: “Il mio corpo come una prigione, ma non smetterò di fare musica”

L'artista Caparezza racconta del suo rapporto con il disturbo dell'udito, l'acufene, ma racconta anche di non volere smettere con la musica. Verranno soltanto ridotte le date dei suoi tour.

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Michele Salvemini, in arte Caparezza, da sette anni convive con un disturbo dell’udito che lo ha costretto a limitare le tappe dei suoi tour. Si tratta di acufene e negli anni, questo disturbo, ha creato sempre più disagi all’artista che spiega: “ho sempre avuto un leggero acufene, impercettibile, come tanti musicisti, mi faceva quasi compagnia. Adesso nella mia testa c’è questo fischio costante”. Quando Caparezza ha dichiarato che non ci sarebbe stata una ripresa del tour in autunno, sul web è scoppiato il caos. I fan credevano in un ritiro definitivo, ma pochi giorni fa è arrivata la smentita sui suoi profili social: “Stiamo calmi. Ho semplicemente detto che non ci sarà una ripresa invernale del tour Exuvia. Non ho affatto deciso di ritirarmi e se questa cosa dovesse avvenire in futuro, la saprete direttamente dai miei social. Vi aspetto sotto il palco!” Dunque, verranno ridotte le date dei suoi tour, ma non smetterà di fare musica, né dal vivo né in studio. L’artista infatti, ha rivelato di essere già al lavoro sul nuovo disco e sul prossimo tour.

Caparezza parla del disturbo uditivo anche nei suoi pezzi come in “Larsen” in cui dice “Fischia l’orecchio, infuria l’acufene”. Ha cercato di affidarsi alla medicina ma ad oggi non esiste una cura vera e propria per l’acufene: “Ho fatto una trafila assurda, a volte anche comica, come quando un medico mi suggerì di chiedere scusa al mio orecchio”. Nei casi in cui si riesca a risalire alla causa, si interviene su quella, ma per il cantante pugliese si tratta di un disturbo legato ai concerti live. La percezione dei suoni è “arricchita” da fischi, ronzii, fruscii costanti. “Tutte le cose belle finiscono col toglierti qualcosa – ha concluso poi nell’intervista al QN – a me questo fischio continuo ha modificato l’udito. Ho pensato che al mio corpo come una prigione. Quando ho scoperto di non poter più ascoltare musica in cuffia, sono andato in crisi”.

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