venerdì, 26 Aprile 2024

Lavoro, due concorsi vinti non bastano. Francesca precaria in Tribunale: “Nessuna certezza per costruire un futuro”

La storia di Francesca, operatrice giudiziaria del Tribunale di Palermo, da anni alla ricerca di una stabilità. Dopo due concorsi vinti rischia ancora una volta di rimanere senza lavoro. Costruire una vita col fidanzato che lavora in Lombardia è ancora più complicato.

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“La realtà dei giovani di oggi è sempre in bilico perché non puoi crearti un futuro”. Francesca, 25 anni appena compiuti, è operatrice giudiziaria del Tribunale di Palermo, da tempo alla ricerca di una stabilità lavorativa. Come quasi tutti i giovani, si è inizialmente affacciata al mondo del lavoro per cercare la sua indipendenza, un obiettivo che sembra essere diventato un miraggio: quando è ormai a portata di mano, improvvisamente svanisce.

Quale è stato il tuo primo lavoro?
“Il mio primo lavoro è stato in un ufficio di assicurazioni, dove in realtà facevo la tuttofare. Facevo la spesa, aiutavo i figli del datore di lavoro a fare i compiti ed ero praticamente la psicologa della famiglia. Ma invece di formarmi nel campo, credo che il proprietario dell’attività volesse solo farmi sposare suo figlio”. Stanca che il suo ruolo non venisse in alcun modo riconosciuto, Francesca decide quindi di licenziarsi e inizia a cercare altre strade, lasciando la sua famiglia adottiva interrogarsi non sulle condizioni di lavoro offerte, ma su chi dovesse andare a comprare il pane.

Cosa volevi fare in realtà?
“Inizialmente non sapevo cosa volevo per il mio futuro, ma indirizzata da mia madre, nel 2018 ho provato un concorso per la Marina Militare. Anche se non era quello che veramente volevo, il fato ha voluto che passassi il concorso e dal nulla, un bel giorno mi sono ritrovata arruolata”. Dopo un lungo viaggio durato due giorni, Francesca finisce così a La Maddalena, in Sardegna, dove il percorso militare è tutt’altro che semplice. “Non è stato facile abituarsi. Ci facevano marciare sotto la pioggia, avevamo 3 minuti contati per lavarci e dovevo condividere un stanza minuscola con 3 persone”.

Dopo aver terminato il corso nella Marina Militare, Francesca viene destinata nella sua Palermo, dove presta servizio da dicembre 2018 a gennaio 2021, nell’Ufficio della Segreteria Particolare. Durante questi anni, in vista del congedo dalla Marina e consapevole che anche per continuare la carriera militare ci sono numerosi ostacoli, Francesca prova comunque diversi concorsi tra cui quello di Operatore Giudiziario per il Tribunale di Palermo, che infine vince. A marzo 2021 viene quindi assunta dal Tribunale con la speranza un giorno di poter firmare il contratto a tempo indeterminato. Nel frattempo si iscrive anche alla facoltà di Economia Aziendale per aprirsi altre eventuali strade. Fin qui sembrerebbe la storia di una ragazza che ce l’ha fatta, se non fosse che a breve le scadrà il contratto; l’unico modo per continuare a lavorare in Tribunale è vincere l’ennesimo concorso.

Come vivi la tua precarietà?
“Male, perché casomai non lo vincessi, la mia vita andrà a rotoli. La realtà dei giovani di oggi è sempre in bilico perché non puoi crearti un futuro. Anche con il mio ragazzo, costretto a lavorare in Lombardia, non riusciamo ad avere una stabilità economica per colpa di uno Stato che ci mette sempre dei paletti. Ora sto per conseguire la Laurea triennale ma magari l’anno prossimo cambia tutto e vorranno la Laurea magistrale.

Come vivi invece la tua storia a distanza? Come pensate di costruire qualcosa?
“Non riusciamo infatti a pensare a un futuro. Chiedo allo Stato che dia più possibilità ai giovani, soprattutto a quelli volenterosi, che dia un aiuto a chi vuole realmente fare, perché c’è gente che vuole lavorare, imparare”.

Quella di Francesca purtroppo è solo un’altra delle tante storie di giovani italiani costretti a spostarsi da una località all’altra, cambiare continuamente lavoro, semplicemente per vedersi riconosciuti gli studi e le proprie capacità. Come Claudia, insegnante precaria, costretta a vivere in un b&b a causa del contratto di lavoro a rinnovo mensile. “Ogni volta che abbiamo una possibilità di successo spostano il traguardo”, recitava Mary Jackson nel film Hidden Figures. E chissà se lo Stato Italiano, una volta per tutte, smetterà di lasciare i giovani dietro la linea del punto di arrivo.

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