giovedì, 2 Maggio 2024

Pillola anti Covid “Molnupiravir”: iniziata la procedura di revisione dell’Ema

L'Agenzia europea del farmaco Ema ha iniziato la procedura di revisione continua per la pillola anti Covid "Molnupiravir", oggi ancora in fase sperimentale. Partita la cora per accaparrarsi la cura.

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Come annunciato dalle aziende americane Merck e Ridgeback Biotherapeutics, l’Agenzia europea del farmaco Ema ha dato inizio alla procedura di revisione continua per la pillola Molnupiravir, il farmaco antivirale orale sperimentale per il trattamento dell’infezione da Sars-CoV-2 negli adulti. Ad oggi nessuna autorità farmaceutica l’ha ancora approvata, ma le sperimentazioni del caso sono state già svolte e con buoni risultati: la metà dei pazienti ad alto rischio, pazienti trattati con due pillole al giorno per cinque giorni, è riuscito ad evitare il ricovero grazie a questo farmaco e, cosa ancora più importante, nessuno di loro è morto. Così, anche se questo medicinale è ancora sperimentale, in tutto il mondo è cominciata la corsa per riuscire ad accaparrarselo: gli Stati Uniti hanno firmato già lo scorso giugno un contratto da 1 milione e 200mila dollari per 1 milione e 700mila cicli, con un costo dunque di 700 dollari a trattamento, che consiste in 10 pillole. Anche tante altre Nazioni hanno emulato gli USA questa settimana, tra cui Giappone, Gran Bretagna, Corea del Sud, Australia, Singapore, Malesia e Nuova Zelanda, ma la capacità di produzione di Merck è di 10 milioni di cicli l’anno, ed è facile capire dunque che non sarà possibile soddisfare tutti.

L’Università di Harvard ha stimato che il costo di produzione del farmaco è di soli 17,7 dollari ma, qualora superasse il vaglio delle autorità, Molnupiravir avrebbe serie difficoltà ad arrivare ai Paesi più poveri, per cui Merck ha assicurato che verranno adottati prezzi più bassi per le Nazioni in difficoltà, concedendo anche la licenza per produrre una versione generica a 8 aziende, la maggior parte delle quali si trovano in India. In questo modo, la produzione verrà raddoppiata e si riusciranno ad avere 20 milioni di cicli già nel 2022. È doveroso ricordare che anche per quanto riguarda i vaccini anti Covid la produzione era molto più lenta a inizio campagna, circa un anno fa, mentre alla fine del 2021 saranno prodotte addirittura 12 miliardi e mezzo di dosi di vaccino. Lo stesso copione potrebbe essere adottato per la pillola anti Covid, in modo che possano essercene abbastanza per tutti e anche con un costo non così esorbitante e che permettere solo ai ricchi di curarsi: per questo, la fondazione Gates ha già promesso 120 milioni di dollari per aiutare le persone più limitate economicamente a poter acquistare il ciclo di cura in pillola.

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