venerdì, 26 Aprile 2024

Pordenone, professore assenteista faceva il consulente: 110mila euro di danno erariale

Docente di un istituto tecnico e, nel contempo, consulente aziendale: le Fiamme Gialle lo incastrano. Ha accumulato 769 giorni di assenza in tre anni.

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La Guardia di Finanza di Pordenone ha indagato, su delega del sostituto procuratore Federico Facchin, un professore in cattedra a Pordenone per truffa ai danni dello Stato e per aver usato certificazioni false.

Gli accertamenti hanno evidenziato come il docente, anagraficamente residente in Sicilia, avesse accumulato nel corso dei tre anni scolastici in un istituto tecnico di Pordenone, 769 giorni di assenza, giustificandoli attraverso la presentazione di certificazioni mediche e/o richieste di congedo parentale.

È emerso come in tali periodi, nei quali il docente risultava assente per malattia o per necessità di fruire di congedi parentali, svolgeva attività lavorative retribuite (principalmente consulenze aziendali) a favore di società private e di enti pubblici. In tali periodi di assenza “certificata” il professore percepiva le previste indennità, complessivamente ammontanti a 13mila euro, a carico dell’INPS.

Per svolgere questo lavoro di consulenze il professore non aveva ottenuto l’autorizzazione dall’Amministrazione di appartenenza e aveva omesso di dichiarare, agli enti e società presso i quali avrebbe svolto la sua attività professionale, di essere dipendente pubblico.

Un ulteriore obbligo disatteso è stato, inoltre, la comunicazione all’istituto tecnico pordenonese delle attività svolte presso altri enti e/o società e dell’ammontare degli emolumenti percepiti, per un totale di circa 97mila euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Pordenone, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 13mila euro, corrispondenti alle indennità (di malattia o per congedo parentale) anticipate dall’Amministrazione di appartenenza, per conto dell’INPS, e illecitamente percepite dal professore. Provvedimento confermato anche da parte del Tribunale del Riesame.

Gli esiti delle indagini sono stati trasmessi alla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli-Venezia Giulia, per le valutazioni riguardo al danno erariale, di complessivi 110mila euro, arrecato all’Amministrazione pubblica.

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