giovedì, 28 Marzo 2024

Strage di Bologna, Mattarella: “Non tutte le ombre sono state dissipate”

Il 2 agosto 1980 la stazione di Bologna veniva dilaniata da un attentato dinamitardo: 85 le vittime del terrorismo di matrice neofascista. Il ricordo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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Il 2 agosto 1980 la stazione di Bologna veniva dilaniata da un attentato dinamitardo: 85 le vittime del terrorismo di matrice neofascista.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’anniversario di quel terribile giorno con queste parole: “Quarantuno anni fa la città di Bologna e con essa la Repubblica vennero colpite al cuore. Un attentato dinamitardo, ad opera di menti ciniche che puntavano alla destabilizzazione della democrazia italiana, provocò una terribile strage in cui morirono donne e uomini inermi, bambini innocenti. I bolognesi e gli italiani seppero reagire con sofferto coraggio, offrendo solidarietà a chi aveva bisogno di aiuto, di cure, di conforto. Affermando un forte spirito di unità di fronte al gesto eversivo diretto contro il popolo italiano. Sostenendo nel tempo le domande di verità e di giustizia, che, a partire dai familiari, hanno reso la memoria di questo evento disumano un motore di riscatto civile e un monito da trasmettere alle generazioni più giovani”.
“L’impegno di uomini dello Stato”, ha detto ancora Mattarella, “sostenuti dall’esigente e meritoria iniziativa dell’Associazione tra i Familiari delle vittime, ha portato a conclusioni giudiziarie che hanno messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa la mattina del 2 agosto 1980. Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l’impegno di ricerca di una completa verità. La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà. La vicinanza, che rinnoviamo a quanti sono stati colpiti negli affetti più preziosi da tanta ferocia, costituisce anche pegno per il futuro, affinché il patrimonio di valori e di umanità, che sta alle fondamenta della nostra società, sia percepito sempre più come un bene comune indivisibile”.

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