La delegazione di osservatori dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), che è stata incaricata di vigilare sulle elezioni in Perù, ha comunicato di non avere trovato nessuna “grave irregolarità” nello svolgimento della consultazione. Intanto, su richiesta della candidata populista di destra Keiko Fujimori, le autorità hanno iniziato la revisione di decine di migliaia di schede. Stando all’ultimo conteggio, sarebbe stata battuta dal candidato comunista Pedro Castillo per ben 60mila voti, ma Fujimori ha contestato il risultato.
“La missione non ha rilevato gravi irregolarità”, si legge nel rapporto preliminare della delegazione, che vede il “processo elettorale” come “positivo, in cui si sono registrati miglioramenti sostanziali tra il primo e il secondo turno”.
Ma, in assenza di un risultato ufficiale, la tensione sta salendo alle stelle nel Paese andino: sono ormai passati cinque giorni dopo il secondo turno, e il presidente ad interim, Francisco Sagasti, ha lanciato un appello alla calma a tutte le parti coinvolte.