mercoledì, 24 Aprile 2024

Guinea Bissau, la storia di Dionisio Cumbà: dagli studi di Medicina in Italia alla carica di Ministro della Sanità

Dionisio, ex studente di medicina a Padova, diventa Ministro della Sanità in Guinea Bissau. La sua, una storia modello.

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Dionisio Cumbà, esempio di forza d’animo e volontà di spirito. Arrivato in Italia in giovane età, ha cominciato a studiare medicina in Veneto presso l’Università di Padova. Quello che era un ragazzino giunto dal villaggio di Jugudul grazie ad un lungimirante missionario, oggi è un uomo in carriera che ha portato le proprie conoscenze e competenze lì dove c’è bisogno di una globale attenzione, in Africa, in Guinea Bissau, uno degli stati più piccoli e poveri del Continente Nero.

Un uomo che non ha lavorato per obiettivi individualistici e scopi puramente personali ma ha sacrificato il suo tempo, le sue origini per tornare a prendersele e portarci una ventata d’aria fresca. Ci sono posti nel mondo in cui il nostro “minimo indispensabile” è tutto, senza troppe metafore e giri di parole: è semplicemente ‘tutto’.

Della sua storia ci informa Luca Zaia, presidente del Venero, con un post su Facebook. Dionisio oggi ha 49 anni ed ha realizzato il suo sogno: diventare Ministro della Sanità in Guinea Bissau e lavorare nella clinica di Bor dove opera bambini con ogni genere di patologia. Fa nascere un brivido il fatto che Dionisio sia “l’unico chirurgo pediatrico dello Stato Africano di Guinea Biassau”, in poche parole l’unica possibilità di salvezza per i bambini che necessitano di operazioni chirurgiche.

Dionisio in Italia si è sposato con Laura, un’infermiera dell’ospedale di Padova e sempre qui, ha fondato con alcuni amici di Dolo l’associazione Toka Toka Africa, grazie alla quale sono stati costruiti pozzi per l’acqua potabile, una scuola e sono stati inviati per anni aiuti al villaggio di Jugudul, la sua casa d’infanzia.

Tanti ‘Dionisio’ salverebbero l’Africa, uno dei Paesi più belli del mondo, costretto a regalare i suoi frutti e il suo lavoro alle storiche potenze che governano il Pianeta, le quali accrescendo il proprio potere, sottraggono l’autonomia ai Paesi meno sviluppati.

Ci trasmettono pubblicità di “bambini che muoiono di fame” ma non fanno nulla per rendere il paese africano libero di poter porre rimedio a tutte le mancanze che anni e anni di schiavitù e sottomissione hanno creato. Un Paese a cui è stato sottratto anche l’idioma, il maggior simbolo di identità nazionale e culturale. Tutto, per ambizioni individuali ed egoistiche delle Nazioni che tanto ammiriamo e ci stanno a cuore. Probabilmente siamo solo accecati dal bello mentre dovremmo assumere una visione globale che che allarghi il concetto di bellezza al mondo intero. Impegnarsi per sostenere il mondo intero, investire la propria forza, solidarietà e individualità in questo: il mondo intero.

La pedagogia sociale insegna che bisognerebbe avvicinarsi ai problemi della società, studiarli, analizzare la politica, le sue “mosse”, rendersi coscienti convergendo la consapevolezza acquisita a quella degli altri e cominciare a operare anzi, cooperare. Prendere come esempio un uomo come Dionisio, sarebbe un buon punto di partenza: non ci sono confini, ci sono anime in viaggio che si stanziano per poi ripartire.  Viviamo in un’unica casa che necessita delle nostre piccole e grandi mani affinché possa diventare un posto migliore e comodo per tutti.

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