mercoledì, 9 Ottobre 2024

Amsterdam, niente più vetrine a luci rosse: il Red Light District diventa un centro erotico fuori città

Un progetto nato per tutelare le donne, anche dai turisti. In più, si cerca di mirare, non appena si potrà viaggiare liberamente e ci si riprenderà dalla pandemia, su un turismo di più alto livello. 

Da non perdere

Obiettivo: turismo di qualità. Ecco perché Amsterdam sposta il famoso quartiere a luci rosse di De Wallen fuori dal centro città. Se ne parlava da tempo, ma ora il progetto è concreto. “Per rimpiazzarlo” si legge nel documento presentato al Consiglio comunale dalla sindaca Femke Halsema “si pensa a un edificio di cinque piani e da 5mila metri quadrati, un erotic centre con un bar, un sex show, un negozio e cento stanze. Sarà vigilato dalla polizia, prevederà una zona separata per i servizi sessuali a pagamento e sorgerà in un’area a scelta tra nove proposte”, si va dal centro congressi Oud Zuid/Rai fino a una location “sull’acqua”.

La sindaca, prima donna nella storia a guidare la città, ha da sempre sottolineato come uno degli obiettivi del trasferimento fosse la necessità di difendere i diritti delle sex worker e di proteggerle sia dallo sfruttamento lavorativo sia dalle molestie di moltissimi turisti. “Come donna, non posso accettare questo tipo di umiliazione”, ha dichiarato Halsema.

In più si cerca di mirare, non appena si potrà viaggiare liberamente e ci si riprenderà dalla pandemia, su un turismo di più alto livello. La proposta della sindaca è stata sostenuta da un grande gruppo di partiti politici. Inizialmente, le pressioni giungevano dai partiti di ispirazione cristiana Cda e ChristenUnie, ma ora anche Vvd, il partito del premier olandese, Mark Rutte, oltre che i laburisti e i Verdi perorano la causa. 

La proposta non è stata certo esente da critiche. Quando l’idea è nata, una lobby chiamata Red Light United si domandava sarcasticamente se la sindaca avrebbe organizzato delle navette per consentire ai clienti di raggiungere il nuovo quartiere; la lobby sosteneva che il 90% delle 170 prostitute di Singel e De Wallen intervistate avrebbero preferito restare in centro.

Il nuovo distretto non è assolutamente pensato per il turista, “che di solito guarda e non diventa cliente”. E per scoraggiarlo, si è pensato a creare un biglietto d’ingresso, per assicurare maggiormente che il centro sia sicuro per le sex worker. Molte delle quali, però, hanno accolto l’idea con grande freddezza. Tra le obiezioni sollevate c’è quella sul numero delle stanze: cento sembrano poche. 

Come è noto, però, la maggioranza (e la sicurezza) vince: la gran parte dei consiglieri è stata d’accordo con il trasferimento, definito necessario per innalzare il livello del turismo in città.

E non è tutto. Cadono come nel dòmino i baluardi del turismo “classico” di Amsterdam: non solo il trasloco del quartiere delle “vetrine”; nelle scorse settimane sono state approvate dal Consiglio comunale una serie di restrizioni anche per le caffetterie alla cannabis. Questa proposta, però, sta avendo vita più difficile, per il timore diffuso che così si possa favorire il commercio illegale di cannabis nelle strade.