Il capo del Comitato australiano, Matt Carroll, ha dichiarato ai media di aver concordato con gli organi internazionali un possibile percorso che consenta ad atleti di Mosca e Minsk di competere sotto una bandiera neutrale. Il messaggio è chiaro: lo sport unisce, non divide.
La motivazione degli organizzatori di Wimbledon: "Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi nel torneo".