Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dato il via libera all’invio di due delegazioni israeliane verso Il Cairo e Doha per partecipare a negoziati volti a garantire la liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Netanyahu ha assicurato al capo del Mossad, David Barnea, e al capo dello Shin Bet, Ron Bar, che avranno la libertà di agire durante i colloqui nelle due capitali arabe.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha anche espresso il suo parere sull’attuale situazione nella regione, dichiarando che la rabbia di Israele è comprensibile, ma ha anche sottolineato il numero eccessivo di vittime innocenti, sia israeliane che palestinesi. Biden ha insistito sull’importanza di fornire assistenza umanitaria ai palestinesi e ha ribadito l’impegno per una soluzione pacifica che preservi l’esistenza stessa di Israele e promuova un progresso verso una soluzione a due Stati.
Nel frattempo, Netanyahu ha promesso ai familiari degli ostaggi rimasti nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso che nessuno di loro sarà lasciato nella Striscia di Gaza. Ha espresso solidarietà nei confronti dei familiari, definendo gli ostaggi “i nostri eroi”, e ha affermato che solo la pressione militare su Hamas potrà portare alla loro liberazione.
Le forze di difesa israeliane si stanno preparando a entrare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove oltre un milione di sfollati si sono rifugiati. Alcuni comandanti di Hamas sono stati uccisi durante gli scontri, e le operazioni militari in corso hanno portato all’arresto di centinaia di sospetti terroristi.
Intanto, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato che almeno 36 soldati siriani sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in un presunto attacco dell’esercito israeliano vicino ad Aleppo. Questi eventi indicano una continua escalation di tensione nella regione, con l’Arabia Saudita e altri Paesi arabi che sembrano essere disposti a riconoscere pienamente Israele, come dichiarato da Biden durante un evento di raccolta fondi.
La comunità internazionale rimane in allerta mentre la situazione in Medio Oriente continua a evolversi. Le prossime mosse diplomatiche e militari avranno un impatto significativo sulle prospettive di pace e stabilità nella regione.