lunedì, 6 Maggio 2024

Israele, stallo nei negoziazioni tra Netanyahu e Hamas: accordo rilascio ostaggi lontano

Hamas sembra incline al rifiuto dell'accordo proposto a Parigi per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Netanyahu ribadisce la priorità di eliminare Hamas.

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Le trattative tra Israele e Hamas per un accordo di cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Parigi sembrano essere in un vicolo cieco, con le posizioni delle due parti ancora distanti. Secondo le fonti, Hamas sta considerando negativamente l’accordo proposto, chiedendo il ritiro completo di Israele da Gaza, con garanzie sulla fine della guerra. Inoltre, il gruppo palestinese cerca di ottenere la liberazione di un numero maggiore di detenuti palestinesi rispetto a quanto inizialmente prospettato.

Le tensioni sono palpabili, e la mediazione si rivela complessa. Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, mantiene salda la richiesta di garanzie concrete per il termine delle ostilità e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Fonti vicine a Hamas affermano che le due parti sono lontane da un accordo, con il gruppo che insiste sul termine delle ostilità come punto di partenza.

Dal lato israeliano, il Premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che l’obiettivo principale è l’eliminazione di Hamas. Riguardo a un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi, Netanyahu ha dichiarato che non accetteranno un accordo a qualsiasi costo e ha smentito le voci riguardo al rilascio di un grande numero di detenuti palestinesi. Ha delineato tre condizioni per eliminare Hamas, compresa la distruzione di tutti i loro battaglioni, l’operazione mirata nel nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete di tunnel, il che richiede più tempo.

Durante il consiglio dei ministri israeliano, Netanyahu ha escluso il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi, sottolineando che il riferimento dovrebbe essere la ratio stabilita in precedenza, quando furono liberati tre detenuti palestinesi per ogni ostaggio.

Il consigliere americano per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, ha dichiarato che un accordo sugli ostaggi non è imminente. Ha spiegato che questo tipo di negoziati può progredire lentamente, ma potrebbe accelerare repentinamente in una fase successiva, rendendo difficile prevedere tempi precisi.

Nel frattempo, le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, affermano di aver ucciso 15 soldati israeliani, distrutto veicoli militari e catturato droni, intensificando le tensioni sul terreno.

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