lunedì, 29 Aprile 2024

Recuperati gli audio di Giulia Cecchettin, da tempo tormentata dall’ex fidanzato: “Vorrei che Filippo sparisse dalla mia vita”

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‘Vorrei che Filippo sparisse dalla mia vita”. Queste sono le parole di Giulia Cecchettin, reperite in un audio, ascoltato durante ‘Chi l’ha visto’ ieri sera.

L’audio che la ragazza mandò alle amiche, dopo essersi lasciata con l’ex, fornisce dettagli in più sull’antefatto. Turetta, lui aveva ripreso a contattare la ragazza, a livelli di stalking ossessivo.

“Mi sento in colpa, ho paura che si faccia male. Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui. Però allo stesso tempo lui mi viene a dire che è super depresso, che ha smesso di mangiare, passa le giornate a guardare il soffitto, pensa solo ad ammazzarsi, vorrebbe morire”.

Giulia, presa dai sensi di colpa, si era riavvicinata, preoccupata, allo stesso tempo, sentiva ci fosse un fine ricattatorio e manipolatorio nell’atteggiamento adottato da Filippo: “Non me le viene a dire per forza come ricatto però suonano molto come ricatto. Allo stesso tempo mi viene a dire che l’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui io gli scrivo. Io vorrei non vederlo più, comincio a non sopportarlo più. Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo. Mi sento in colpa, ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo”.

Sulle minacce di tentato suicidio: “Non credo che lo farebbe perché mi sembra che mi dica queste cose più per costringermi a stargli sempre appiccicata però il rischio, soprattutto nella mia testa, c’è e il fatto che potrebbe essere colpa mia mi uccide come cosa.’

Quando Turetta è stato fermato ed arrestato in Germania aveva tracce di sangue sui vestiti, ferite alle mani e alle caviglie. Si è consegnato alla polizia: “Ho ucciso la mia ex fidanzata. Ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita”.

Gli agenti hanno sequestrato un coltello, che dovrà essere analizzato per capire se sia stato la stessa arma che ha utilizzato per uccidere Giulia.

Il rimpatrio in Italia dell’omicida, posticipato a venerdì 24 novembre.

“Secondo noi, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c’è davvero una spiegazione”. I genitori, continuano a sostenere che il gesto del figlio non sia stato ‘a mente lucida’. Il padre, Nicola Turetta, in un’intervista al Corriere della Sera: “Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato” aggiunge il papà, l’unico tra i due che riesce davvero a parlare. Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto. Pensiamo in continuazione a lei. Ci fa male vederci additare come genitori inadeguati, come una famiglia simbolo del patriarcato”.

Secondo lui, nessun omicidio era stato programmato, perchè, il figlio ‘ha vagato senza una meta poi, è tornato indietro perchè aveva paura.’

“Se non lo riporteranno in Italia nei prossimi giorni, ci organizzeremo noi per andare in Germania. Resta pur sempre nostro figlio. Cosa dobbiamo fare? Pagherà per quello che ha fatto. Ci hanno detto che è molto provato. Siamo pur sempre i suoi genitori”. continua il padre.

Nicola Turetta conclude affermando che la notizia è stata traumatica anche per il fratello di Filippo: ‘Non è facile, soffre molto. Ieri sera era a tavola e ha sentito al telegiornale che il killer era stato fermato in Germania. È dura sentir parlare così di un fratello. Filippo in casa non è mai stato un ragazzo violento. Siamo tutti sgomenti’ conclude.

Aldilà di tutte le spiegazioni che la famiglia si possa essere data per nascondersi di fronte alla realtà dei fatti, un gesto del genere non sarà perdonato, nè giustificato.

La famiglia, non riesce a realizzare che il gesto commesso dal figlio affonda le sue radici nella società in cui è cresciuto che lo ha in qualche modo legittimato. Sì, la colpa è anche  loro.

Ricordo la manifestazione nazionale  del gruppo transfemminista Nudm (Non Una di Meno) che avrà luogo sabato 25 novembre a Roma. Prevista la partecipazione di circa 10mila persone. Gruppi femministi da tutta Italia stanno hanno già organizzato spostamenti in autobus.

Il corteo partirà alle 14.30 dal Circo Massimo, il percorso passerà  per Porta Capena, via di San Gregorio, via Labicana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto fino ad arrivare in zona San Giovanni.ù

25 novembre 2023: a Roma e Messina il corteo promosso da Non Una Di Meno – Il paese delle donne on line – rivista

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