martedì, 19 Marzo 2024

Lotta alla tubercolosi, l’informazione non è mai abbastanza: l’educazione sanitaria è la base

L'UE ha come priorità l'eliminazione dell'epidemia di tubercolosi entro il 2030. Fare screening, conoscere la malattia, individuare i sintomi e avere accesso a un rapido ed efficace trattamento sono alcune soluzioni per lottare meglio con l'infezione.

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Riconoscere la malattia
La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, comunemente chiamato Bacillo di Koch (il nome del medico che lo scoprì). Ne esistono 5 varietà di tubercolosi: umano, bovino, aviario, murino, degli animali a sangue freddo ma solo le prime 2 riguardano l’uomo. Generalmente è una malattia che interessa i polmoni (tubercolosi polmonare) ma possono essere coinvolte anche altri parti del corpo quali ad esempio ghiandole, ossa e sistema nervoso (tubercolosi extra-polmonari).
L’infezione si diffonde da una persona all’altra quando si viene a contatto con la tosse o gli starnuti, baci di una persona già contagiata (via aerea). Il tempo di incubazione (tra infezione ed i primi sintomi) va dalle 8 settimane a tutta la vita. La maggiore probabilità di progressione verso la malattia è entro due anni dall’avvenuta infezione. Nella metà dei casi la malattia con i suoi sintomi si può manifestare anche entro 5 anni dall’infezione.

Sintomi e prevenzione
I sintomi iniziali della malattia sono poco specifici: tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazione. In caso di malattia conclamata la tosse è presente per settimane, eventualmente accompagnata da sangue nell’espettorato. Se non viene trattata tempestivamente ed in modo adeguato, la malattia può essere fatale. Ad oggi la tubercolosi rappresenta un grave problema sanitario, è una delle prime  dieci cause di morte in tutto il mondo.

Le misure preventive incentrate sulla diagnosi precoce e sul trattamento efficace e immediato sono essenziali. La poca informazione/consapevolezza, la povertà, la tubercolosi extrapolmonare, il sesso con potenziali infettati e sconosciuti, l’età avanzata sono fattori associati al ritardo nella diagnosi.

Le pratiche igieniche quando si tossisce aiutano a ridurre la trasmissione di tutte le infezioni che si trasmettono via aerea. L’educazione sanitaria della popolazione e l’eliminazione delle condizioni di disagio sociale ed emarginazione sono molto rilevanti.
La vaccinazione è diffusissima soprattutto nei paesi in via di sviluppo e protegge principalmente contro le forme gravi: la meningite TBC e tubercolosi miliare, nei bambini sotto i 5 anni. Nell’adulto il vaccino ha una  efficacia limitata.

Esistono due tipi di test per verificare se si è infetti: test IGRA (interferon-gamma-release assay, test del rilascio di interferone gamma) ed il test tipo cutaneo. Il primo è un test in grado di rilevare la tubercolosi miscelando un campione di sangue con proteine sintetiche simili a quelle prodotte dai batteri della tubercolosi. Il test cutaneo viene effettuato direttamente sulla pelle. Una soluzione contenente un derivato proteico purificato viene iniettata in sede sottocutanea. Le persone infettati dalla tubercolosi sviluppano una reazione cutanea caratterizzata da un ponfo rosso e gonfio. Un test IGRA costa tra 90 e 100 euro invece un test cutaneo viene a costare 2,10 euro . In molti casi viene preferito il test IGRA perché i test cutanei non sono in grado di discriminare tra malattia attiva e latente.

Il test si può fare nel caso in cui una persona è stata esposta alla tubercolosi o nel caso in cui  la persona presenta sintomi correlati o fattori di rischio per la progressione verso la tubercolosi attiva. Per ogni dubbio o chiarimento potete parlare con il medico di fiduccia.

 Il piano di azione  per la lotta contro la malattia in UE
L’incidenza della tubercolosi negli ultimi decenni, in molti stati UE, è diminuita ma nonostante ciò resta un problema importante della sanità.
Nel febbraio del 2008, l’European Centre for Disease Prevention Control ha pubblicato un piano d’azione per la lotta alla tubercolosi:

  • aumentare la consapevolezza politica e pubblica della tubercolosi
  • supportare e rafforzare le azioni intraprese dagli Stati membri contro la malattia a seconda della situazione epidemiologica locale
  • contribuire al controllo della tubercolosi nell’UE attraverso il supporto ai Paesi dai quali originano i casi importanti.

Alla base di questo piano ci stanno 4 principi:

  • garantire tempestività e qualità delle cure per tutti
  • rafforzare i sistemi sanitari
  • sviluppare nuovi strumenti di analisi e intervento
  • realizzare partenariati e collaborazioni con i Paesi, le agenzie e le istituzioni sovranazionali interessate.

I dati più recenti che riguardano il monitoraggio dell’andamento della malattia nel nostro paese risale al 2020 nel documento “Tuberculosis Annual Epidemiological Report for 2020”. Da questo documento scopriamo il fatto che l’Italia rientra tra i paesi a bassa incidenza di malattia (<20/100.000).  Nella maggior parte dei paesi dell’UE il numero delle persone infettate è in diminuzione o comunque stabile, tuttavia non ancora in linea con l’obiettivo di eliminare l’epidemia di tubercolosi entro il 2030.

Il “Global tuberculosis report 2021” ci fa sapere che nel 2020, la tubercolosi è stata la seconda causa di morte dopo il Covid-19 per singolo agente infettivo.

 

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