giovedì, 28 Marzo 2024

Esce oggi Tár, il finto biopic con Cate Blanchett direttrice d’orchestra: candidato a 6 Oscar

Dopo l'anteprima alla Mostra di Venezia, esce oggi Tár, film controverso ed enigmatico con Cate Blanchett nei panni di una direttrice d'orchestra.

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Dopo l’anteprima alla 79sima Mostra del Cinema di Venezia, esce oggi in tutti i cinema italiani Tár, film diretto da Todd Field e con protagonista assoluta una straordinaria Cate Blanchett. L’attrice australiana, che probabilmente ci regala la sua più grande performance, interpreta Lydia Tár, direttrice d’orchestra della Filarmonica di Berlino al culmine della sua carriera, divisa tra il lancio di un nuovo libro e l’esibizione della Quinta Sinfonia di Mahler. Lydia è una donna estremamente colta e talentuosa ma troppo piena di sé. Quel tipo di persona egoista e manipolatrice che licenzia chi non è d’accordo con lei o cerca di sfruttare ogni situazione per il proprio tornaconto. Eppure, nonostante l’atteggiamento più che discutibile, Lydia non smette di affascinare chiunque la incroci. Il destino promettente della Direttrice cambierà però quando una serie di eventi lentamente inizierà a sgretolare il suo successo.

Candidato a 6 Oscar quali Miglior Film, Regia, Attrice, Sceneggiatura, Fotografia e Montaggio, Tár è senza dubbio un’opera fuori dagli schemi tradizionali e tra le più complesse dello scorso anno. Una sola visione non sarà infatti sufficiente per cogliere tutti i riferimenti e i simbolismi nascosti. A un livello di visione più superficiale, Tár si presenta come un finto biopic, il ritratto di una donna che ce l’ha fatta in un mondo di uomini e che una volta ottenuto il suo posto tra “quelli che contano” finisce per perpetuare le stesse vecchie dinamiche di abuso di potere. Proprio per questo motivo c’è chi ha accusato il registra di mettere in cattiva luce la categoria delle donne che ricoprono ruoli dirigenziali, categoria di per sé già troppo discriminata. Le critiche fortunatamente non hanno impedito il successo del film, ormai già acclamato da est a ovest e vincitore di dei più prestigiosi premi. La grande maestria del regista è infatti proprio quella di non consegnare mai nessuna verità al pubblico, allo stesso tempo guidandolo in uno sviluppo narrativo lineare e non confusionario, a differenza di altri registi che ci hanno fatto perdere la testa, uno fra tutti David Lynch. A seconda del giudizio che ci si costruisce durante la visione, Lydia potrebbe essere infatti sia una villain, sia una vittima della cancel culture. Uno dei tanti temi affrontati nella pellicola è proprio questa nuova forma di ostracismo ormai cara al mondo contemporaneo. Si può separare l’arte dall’artista? Al pubblico la risposta.

Quello che inoltre rende il film peculiare è l’atmosfera sinistra che pervade tutto il film e che in alcuni momenti lo trasforma quasi in un horror. Sono diverse le scene a sfondo dark in cui è necessario prestare una grande attenzione ai dettagli. Ogni fotogramma, ogni singola parola pronunciata ha infatti un suo significato, a volte legato anche temi soprannaturali. Non è un caso che, considerando anche le numerose citazioni, la sceneggiatura sia stata scritta nell’arco di ben dieci anni.

E se Field lascia agli spettatori tante domande, quello che invece rimane certo è che Tár è un film che rimarrà negli anni a venire e che merita sicuramente perdersi una serata di Sanremo per la visione al cinema.

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